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Di leader con le pattine non se ne sono mai visti

La mamma prende e fa al piccolo che, proprio, non voleva saperne: “Vedi che se lo viene a sapere il papà di quello che stai facendo…”.
Ecco. La mamma è chiara, il monito allude a “il papà” e non a “papà”. Perché un tempo, perché è di “un tempo” lontano nel tempo che stiamo parlando, il papà aveva gli attributi e tanto di articolo determinativo.
Erano i tempi in cui il capofamiglia parlava poco, non veniva tirato in ballo per le faccende della quotidianità, non era costretto, per soddisfare l’occhio sociale progressista di matrice sessantottina, a fare il “collaborativo”, assumendo quell’atteggiamento di servile e ipocrita assistenza domestica che non vale manco 7 Euro l’ora. Il capofamiglia era al timone e timonava. Non lasciava mai la barra, guardava l’orizzonte. Infondeva sicurezza perché non perdeva mai né la calma, né quell’imperturbabile sguardo che non lasciava filtrare i pericoli che all’orizzonte gli dei avevano apparecchiato. Il capofamiglia, per essere tale, faceva, e lo doveva fare, esercizio di solitudine, perché non di tutto si poteva mettere tutti a parte. Così, alla mamma bastava ammonire il figlioletto indisciplinato alludendo a “il papà” per averne ascolto e ubbidienza.
Non ci si lamenti dell’assenza di una classe dirigente o della mancanza di leader poi. Di leader con le pattine non se ne sono mai visti.



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