Il giudice Antonio Esposito, a capo del collegio feriale della Cassazione, che ha emesso la sentenza Mediaset, ha rilasciato un’intervista a “Il Mattino”, in cui ha- inopportunamente, come ha osservato il Primo Presidente della Cassazione- spiegato le ragioni della condanna di Berlusconi. Intervista poi, genericamente, smentita, in alcuni passaggi, dal Presidente della Corte.
Parlando del motivo, per cui si è giunti alla condanna, ha spiegato Esposito nell’articolo: “Noi potremmo dire: tu venivi portato a conoscenza di quel che succedeva, non è che tu non potevi non sapere perché eri il capo. Teoricamente, il capo potrebbe non sapere. No, tu venivi portato a conoscenza di quello che succedeva. Tu non potevi non sapere perché Tizio, Caio e Sempronio hanno detto che te lo hanno riferito. È un po’ diverso dal non poteva non sapere”.
“Posso assicurare voi e i miei lettori che l’intervista è letterale, cioè sono stati riportati, integralmente, il testo, le parole e le frasi pronunciate dal presidente di cui ovviamente abbiamo prova”. Lo ha dichiarato Alessandro Barbano, direttore del ‘Mattino,” giornalista esperto e serio, che ha pubblicato l’intervista -sgub al vecchio giudice don Antonio Esposito.
A questo punto, il CSM, dopo la bocciatura dell’intervista, da parte del Primo Presidente della Cassazione, e i chiarimenti sollecitati dalla Guardasigilli, deve dimostrare la sua serietà e obiettività, bacchettando l’attempata toga. E lo stesso Napolitano, vicepresidente del CSM, che è stato sempre severo con i politici di centrodestra critici con le toghe, faccia sentire, alta e forte, la sua riprovazione.
Anche dopo aver letto le “confidenze” su Berlusconi, raccolte dal giornalista Lorenzetto, nel corso di una cena di qualche anno fa, noi un’idea ce la siamo fatta e la comunichiamo ai lettori : l’alta e faconda toga d’ermellino era “unfit”, inadatta a giudicare il delicatissimo processo, che ha portato, per la prima volta nella storia della Repubblica, a decidere l’apertura della cella per il leader di un partito politico, votato da milioni di italiani.