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Francesco Cossiga, un giornalista mancato

Speciale di Formiche.net a tre anni dalla scomparsa di Francesco Cossiga
L’intervento di Giuseppe Marra, direttore del Gruppo Adnkronos.

Il suo segreto era l’ironia, il coraggio della libertà e del pensiero la sua lezione ai giovani. “Externator” e fustigatore, analista raffinato ma sempre innovatore, in sessant’anni di vita politica Francesco Cossiga (Sassari, 26 luglio 1928 – Roma, 17 agosto 2010) ha solleticato la fantasia di avversari, editorialisti e commentatori. Si è scontrato con le ipocrisie e ha fatto cadere maschere. Ha precisato, chiosato e picconato. Tutti, amici e avversari, gli hanno sempre riconosciuto una dote, quella di essere uno straordinario comunicatore politico.

Nel 50° anniversario della sua fondazione, avvenuta il 24 luglio 1963, l’Adnkronos istituisce una borsa di studio del valore di 5.000 euro per una tesi di laurea riservata a studenti in Scienze delle Comunicazione sul tema “Cossiga e le agenzie di stampa, una storia di comunicazione”. Ad assegnare il riconoscimento sarà una commissione di esperti che giudicherà il lavoro, valutando il contributo anche sotto il profilo multimediale.

Il presidente Cossiga guardava alla piazza più che al Palazzo. Ha avuto la capacità di parlare all’opinione pubblica non con la terminologia degli addetti ai lavori, ma con un linguaggio semplice e diretto, comprensibile da tutti. Una parola che andava dritta al bersaglio e quasi sempre era scomoda perché costringeva a mettersi in gioco e a spostare confini. Il “Presidentissimo”, come mi piaceva chiamarlo nelle nostre molteplici telefonate quotidiane (a lui non dispiaceva quel titolo superlativo), nel celebre discorso delle dimissioni, il 25 aprile 1992 rivolgendosi agli italiani, Cossiga disse: “Ho messaggi da lanciarvi. A tutti voglio dire di avere fiducia in voi stessi. Questo è un Paese di immense energie morali, civili e religiose. Si tratta di saperle mettere assieme”. Una  lezione che nei 50 anni del nostro Gruppo multimediale vogliamo rilanciare, ricordando Cossiga, un costruttore della parola che guardava lontano.

Politico di lungo corso, lettore appassionato e autore di molti libri, Cossiga “ringiovaniva” quando si trattava di tecnologie, per le quali dimostrava un entusiasmo da ragazzo, mettendo in campo un impegno costante per restare al passo coi tempi. In principio fu la radio, poi è arrivata l’era del cellulare e dei social network. Il presidente emerito della Repubblica era persino iscritto a Facebook.

Il 15 dicembre 2005 la Facoltà di Scienze Politiche di Sassari gli conferì la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione e giornalismo per essere riuscito a “cogliere e valorizzare le trasformazioni che hanno attraversato e modificato in modo profondo la dimensione della comunicazione politica in connessione con lo sviluppo della società mediatica”. Qualche giorno prima, in un’intervista, spiegò con un sorriso: “Mi sarebbe piaciuto diventare un grande giornalista, mi sono dovuto accontentare di fare prima il presidente del Senato e poi il Presidente della Repubblica”.

Giuseppe Marra
Direttore Gruppo Adnkronos

 

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