La sentenza che sta tenendo col fiato sospeso la politica italiana arriverà nel terzo giorno di udienza, quando la Cassazione deciderà se confermare la condanna a Silvio Berlusconi per frode fiscale nel processo per i diritti tv Mediaset. Intanto la seconda giornata ha avuto per protagonisti i legali degli imputati che sono intervenuti davanti alla Suprema corte; per ultimi hanno parlato proprio i difensori di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi. “Non ci hanno dato la possibilità di difenderci, hanno ridotto la nostra lista testi, non considerato le consulenze, non hanno voluto ascoltare le nostre ragioni – ha detto nella sua arringa l’avvocato Ghedini – C’è stato negato il diritto alla prova e abbiamo convissuto con la scure della prescrizione”. Secondo Coppi è tutta la sentenza d’appello che “muove da un pregiudizio che consiste nel sostenere che ci sia un meccanismo truffaldino ideato da Berlusconi negli anni ’80 per frodare il fisco”. Il leader del Popolo della libertà è stato condannato per frode fiscale in primo e secondo grado a 4 anni di reclusione e a 5 di interdizione dai pubblici uffici, ridotti a 3 nella richiesta del procuratore generale.
Ghedini, processo Mediaset: non ci hanno fatto difendere
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