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Google, il chief di Android parte per la “Apple cinese”

A metà strada tra il mondo del business e il pettegolezzo, il blog AllThingsDigital dà notizia della partenza di Hugo Barra da Google, una perdita di rilievo, perché Barra è stato per 5 anni e mezzo vice president product management di Android, la piattaforma mobile ormai numero uno al mondo. Barra, come spiega lui stesso su Google Plus, diventerà vice president di Xiaomi Global, azienda di Pechino produttrice di smartphone ribattezzata dai media anglosassoni “Apple of China”: i suoi telefoni usano Android ma in molte caratteristiche pare che “copino” i prodotti della Mela. E in Cina già vendono più di Apple.

Tuttavia per AllThingsDigital la partenza di Hugo Barra non è solo questione di “poaching” dei top manager occidentali da parte di aziende cinesi. La decisione sarebbe connessa al fatto che Barra ha frequentato per un periodo una collega, Amanda Rosenberg, marketing manager di Google Glass, che oggi è coinvolta romanticamente col co-fondatore di Google Sergey Brin, che nel frattempo si è separato dalla moglie.

La separazione di Brin dalla moglie, l’imprenditrice Anne Wojcicki, ha a sua volta implicazioni finanziarie: i due hanno una serie di attività in comune, tra cui una Brin Wojcicki Foundation nella quale hanno infuso l’anno scorso 190 milioni di dollari ciascuno, a beneficio, tra gli altri, di Wikipedia.

Faccende matrimoniali a parte, l’uscita di Barra da Google ha un peso per Android che a inizio anno ha già perso il pezzo centrale, Andy Rubin, il creatore della piattaforma (rimasto però in Google); oggi il suo ruolo è coperto da Sundar Pichai, che supervisiona anche Chrome. Questo passaggio sottolinea i nodi che Google deve sciogliere: il dualismo tra i sistemi operativi Android e Chrome e il futuro stesso di Android. Pichar crede nell’Os “aperto” ma ha ammesso che la sua frammentazione limita la capacità di Google di portare un’esperienza omogenea e facilmente riconoscibile a tutti gli utenti, ovunque siano e da qualunque device si colleghino.



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