Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Lo spot non autorizzato della Mercedes Benz, davvero pessimo

 

Un gruppo di studenti tedeschi ha creato e pubblicato un video con il nome della Mercedes Benz che ha fatto molto discutere.

Lo spot non è ufficiale, anzi, la compagnia automobilistica tedesca si è dissociata pubblicamente ritenendo l’iniziativa del gruppo di lavoro non appropriata. Molti altri sono di questo parere.

Il video ritrae una Mercedes Benz in un villaggio della fine degli anni del 1800 o ai primi anni del ‘900  chiamato Braunau am Inn, ossia il paese natale di Adolf Hitler. La macchina sfila davanti ai volti stupiti dei contadini, poi si blocca davanti ad un piccolo gruppo di bambini che giocano in strada. La macchina emette un segnale verde di “ok”. La macchina riprende la corsa, e questa volta, al passaggio di un bambino che gioca con un aquilone non si ferma, ma accelera investendo il bambino e uccidendolo.

Lo spot dura 1 minuto e 20 secondi e si conclude con una scritta “Erkennt Gefahren, bevor sie entstehen” cioè “riconosci i pericoli prima che emergano”.

Il riferimento è anche al fatto che Mercedes Benz cooperò con il regime nazista negli anni trenta, sfruttando la manodopera di migliaia di ebrei imprigionati. Il caso dello spot non autorizzato lascia spazio a molte perplessità.

Se il messaggio di per sé è positivo “individua i pericoli prima che emergano” la rappresentazione video propone un qualche cosa di angosciante e pericoloso. Non possediamo alcuna capacità di chiaroveggenza, non possiamo prevedere il futuro e dunque, il bambino Adolf, non era certo il dittatore Hitler che tutti abbiamo conosciuto. Cosa può causare una simile idea di “interventismo precauzionale”? L’uso dell’immagine di un bambino per rappresentare un omicidio inteso positivamente, anche se si riferisce ad un personaggio terribile della storia recente, non è appropriato, lecito e direi che è molto deprecabile.

I bambini devono essere sempre protetti, non si può avallare una simile idea. Allora, oggi, i bambini che nascono in Palestina, in Israele o in altre aree del mondo caratterizzate da perenni contrasti come devono essere considerati? Futuri terroristi e assassini da uccidere preventivamente?

La via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, si dice. Ebbene, per quanto l’intento di chi ha prodotto questo spot (restando noi osservatori in buona fede) è di dire, riconoscete i pericoli, fate attenzione. L’uso nel video di Adolf bambino, oggetto di omicidio, è vergognoso.

La nostra società si è caratterizzata di terribili esperienze di sangue, di oppressione e di violenza nei confronti anche e soprattutto dei bambini. Sfruttati nei campi e nelle fabbriche, dove morivano ancora bambini per malattie oggi considerate banali, come dissenteria, raffreddori o influenze, i bambini sono sempre state le vittime preferite di ogni guerra e di ogni malvagità. Ciò che è diventato Hitler da adulto, non era insito nel suo essere bambino. Per fortuna la nostra società ha maturato negli ultimi 60 anni una coscienza nuova, di tutela e protezione dell’infanzia. Per quanto il concetto di bambino sia ambiguo, la convenzione sull’infanzia redatta nel 1989 e ratificata da quasi tutti gli Stati del mondo, è una conquista di civiltà (per quanto disattesa un po’ ovunque) e ciò che dobbiamo fare è dare messaggi diversi, di rispetto e tutela del bambino.

Nel conflitto siriano sono morti 7000 bambini, come documentato dalle ong locali e dagli organismi internazionali. Nel mondo lo sfruttamento dei bambini è un mercato molto redditizio, secondo solo al mercato della droga. Dobbiamo fare molto di più per tutelare l’infanzia e proporre idee positive con rappresentazioni come questa dello spot non autorizzato della Mercedes non è il modo giusto, ovviamente secondo me.

×

Iscriviti alla newsletter