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Montezemolo torna in campo e sfida Berlusconi

Pensavano avesse rinunciato all’iniziativa politica diretta. Che avesse affidato a Nicola Rossi il think tank Italia Futura, a Carlo Calenda la funzione di rappresentante del governo e ad Andrea Romano il ruolo di cuneo fra Scelta civica e Matteo Renzi.

In realtà, Luca Cordero di Montezemolo era rimasto a bordo campo aspettando di entrare al momento giusto. La condanna di Berlusconi e la reazione scomposta del suo partito sono una occasione che il presidente della Ferrari non poteva non cogliere. E infatti ecco il suo intervento, pubblicato sul sito di Italia Futura.

Se il Governo cadrà a causa del Pdl, Berlusconi chiuderà la sua carriera politica nel peggiore dei modi” perché “è interesse prioritario dell’Italia che questo Governo e questo Parlamento vadano avanti e completino il programma”. “Gli effetti sull’economia e sulla tenuta sociale del paese sono al momento difficili da prevedere, ma nessuno scenario, anche il più” drammatico, può essere escluso. Sul fronte della crescita il Governo Letta è partito meglio della maggior parte degli Esecutivi della Seconda Repubblica.

Dal pagamento dei debiti delle PA, ai contenuti del decreto del Fare, ai provvedimenti delle infrastrutture, all’ultimo decreto sulla cultura, l’azione del Governo ha imboccato da subito la strada giusta. È stato poi impostato un percorso (a dire il vero ancora troppo lento) per fare finalmente quelle riforme istituzionali che possono chiudere l’infinita transizione italiana”.

“Non vogliamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria che si è appena conclusa. Che Berlusconi abbia subito l’accanimento di alcune procure ci pare un fatto evidente, – prosegue Montezemolo – così come è evidente che nessuno ha diritti di veto sulla riforma della giustizia (anche per questo Italia Futura sostiene i referendum radicali sulla Giustizia). Le sentenze quando arrivano all’ultimo grado di giudizio si devono rispettare”. “Berlusconi può uscire bene da questa vicenda se saprà mantenere i nervi saldi, continuare a sostenere il governo Letta lealmente (come ha peraltro fatto sino a ora con persino maggiore convinzione del Pd) e lavorare alla rifondazione di un’area liberale e moderna di centro destra, di cui l’Italia ha grande bisogno. “Se viceversa Berlusconi deciderà di scatenare l’ultima ordalia contro le istituzioni e gli interessi del Paese, nessuna forza politica responsabile, o cittadino che abbia a cuore il futuro dell’Italia, potrà sostenerlo o rimanere indifferente”.

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