Edward Snowden, la “talpa” dello scandalo Datagate, ha lasciato l’area transiti dell’aeroporto di Mosca, diretto verso un luogo “sicuro”, che rimarrà però segreto. All’ex agente della Cia è stato concesso dalla Russia un asilo temporaneo e sono quindi stati emessi i documenti che hanno permesso a Snowden di uscire dall’aeroporto, dove era bloccato dallo scorso 23 giugno. “Non puoi metterti contro l’agenzia di intelligence più potente del mondo – diceva Snowden in giugno da Hong Kong – e pensare di non correre alcun rischio. Di fronte a un avversario così grande nessuna persona dotata di ragione può pensare di prevalere. Ma al tempo stesso io so cosa è giusto e importante fare per me”. Ora Snowden riceve l’appoggio di un Paese importante come la Russia, e da Mosca ci si affretta a precisare che la decisione non influirà sui rapporti con gli Stati Uniti. Ma già i media americani parlano di uno “schiaffo a Obama” ed è abbastanza facilmente prevedibile che a Washington la notizia sia stata accolta con un certo disappunto.
Mosca, Snowden lascia l’aeroporto
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