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Mps, a Siena si respira Profumo di nuovi guai

Non c’è pace per Monte dei Paschi di Siena, nemmeno in estate. Così, dopo l’inchiesta della Procura di Siena, terminata alla fine di luglio senza riscontrare comportamenti penalmente rilevanti ma addebitando alla ex gestione (il presidente era Giuseppe Mussari) reati finanziari, e dopo le nuove richieste giunte dalla Commissione Ue, chiamata a dare il via al prestito statale da 4 miliardi alla banca senese, questa volta è spuntato un esposto della Consob nei confronti dei nuovi vertici. E dunque del presidente Alessandro Profumo, che ha sostituito Giuseppe Mussari, e dell’amministratore delegato Fabrizio Viola.

La rivelazioni del Codacons sull’esposto Consob
A rivelare la notizia è stato il 23 agosto il Codacons, che in un comunicato ha fatto sapere che “la Consob ha presentato un esposto a febbraio 2013 contro Mps per aver fornito informazioni non veritiere o quanto meno omissive in merito al finanziamento dell’operazione Antonveneta”, in particolare per quel che riguarda l’emissione del cosiddetto strumento Fresh, “e alla presunta operazione in titoli di Stato eseguita da Mps con Nomura”, meglio nota con il nome di Alexandria. Proprio il faro dei pm, nei mesi scorsi, è stato a lungo puntato sulle modalità e le caratteristiche sia del Fresh sia di Alexandria, strumenti dal funzionamento complesso che servivano per reperire risorse e “abbellire” i bilanci. Sempre in base ai documenti in mano all’associazione a tutela dei consumatori, i fatti contestati nell’esposto presentato dalla Consob si riferiscono a informazioni fornite dall’istituto senese tra aprile e ottobre del 2012, quando cioè la banca era già gestita da Profumo e Viola. Non solo: i documenti di cui il Codacons è in possesso testimoniano come la Commissione presieduta da Giuseppe Vegas abbia chiesto alla Procura di Siena di aprire un’indagine contro Mps per ostacolo all’attività di vigilanza.

Un nuovo management
Non stupisce dunque che il comunicato del Codacons termini con la richiesta al governo Letta e al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni “di informare prontamente la Commissione europea”, che deve ancora dare il suo via libera ai Monti bond da 4 miliardi che servono per rafforzare il patrimonio di Mps, e di includere nel piano di ristrutturazione, al vaglio di Bruxelles, che a fine luglio aveva già domandato l’introduzione di alcuni correttivi, “anche la sostituzione degli attuali amministratori”.

Verso le modifiche del piano di ristrutturazione
E proprio per quel che riguarda la dialettica con la Commissione Ue, il mese di settembre, che ormai si avvicina a grandi passi, dovrebbe essere cruciale per capire come Mps risponderà alle richieste di modifica arrivate in estate. I cambiamenti si prevede che possano coinvolgere i tre principali punti del piano di ristrutturazione presentato a giugno dall’istituto di Rocca Salimbeni: il contenimento dei costi, la cessione di attività e la riduzione delle filiali. “Da settembre qualche informazione in più l’avremo e cercheremo di darla con tempestività al mercato”, ha detto Viola. Sì, perché il problema, che del resto emerge anche dall’esposto della Consob, è che la comunicazione dell’istituto senese, quotato in Borsa, a volte non sia del tutto esaustiva e trasparente nei confronti del mercato.

La replica del Monte dei Paschi
In ogni caso, l’esposto rivelato dal Codancos ha scatenato la reazione del Monte dei Paschi, che in un comunicato, ha precisato in primo luogo che “i procedimenti amministrativi di cui l’istituto senese è parte non riguardano in alcun modo il nuovo management” e che “la banca si configura quale mera obbligata in solido al pagamento di sanzioni amministrative che sono state comminate, o saranno comminate, unicamente nei confronti di esponenti della precedente gestione. A riguardo – aggiunge la nota di Mps – è chiaro e univoco il recente procedimento di chiusura delle indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica di Siena“. L’esposto della Consob, tuttavia, non viene smentito, ma ci si limita a precisare che la segnalazione “non è stata considerata rilevante e nel contempo non risulta alla banca l’esistenza di  alcuna indagine a carico del nuovo management”. Mps, infine, preannuncia azioni legali nei confronti del Codacons.

Twitter @scarlots

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