È stato un trimestre turbolento per i mercati finanziari! Un’anticipazione della turbolenza che dobbiamo aspettarci quando il ciclo dei tassi di interesse prenderà una nuova direzione.
Fino a metà maggio le tendenze principali che avevano caratterizzato i mercati negli ultimi anni sembravano invariate. I mercati azionari erano al rialzo, i rendimenti a 10 anni delle obbligazioni dei paesi OCSE1 si avvicinavano oppure superavano i minimi precedenti, le obbligazioni dei paesi emergenti, l’alto rendimento e i paesi periferici in Europa arretravano, mentre le valute dei paesi OCSE, in particolare lo Yen, si indebolivano soprattutto rispetto al Renminbi. La timida ripresa negli Stati Uniti, i dubbi sulla crescita in Cina e nei mercati emergenti e l’Area Euro vicina alla recessione sembravano confermare che la fase di allentamento quantitativo2 e la politica dei tassi di interesse pari a zero adottata da parte delle banche centrali dei principali paesi OCSE avrebbero proseguito in questa direzione.
A metà maggio, la Fed2 ha annunciato una possibile riduzione del piano di acquisto di titoli. Poiché il piano in precedenza era stato definito illimitato (probabilmente la Fed si è poi pentita di queste dichiarazioni), l’annuncio ha aperto la possibilità di una stretta monetaria da parte della banca centrale degli Stati Uniti con la chiusura del piano di allentamento quantitativo, cambiando il volto dei mercati. I mercati azionari sono diventati più volatili, facendo un passo indietro rispetto ai livelli massimi pluriennali. Le valute dei mercati emergenti (tranne il Renminbi) si sono indebolite e i rendimenti dei titoli del Tesoro americano a 10 anni sono saliti dall’1,6% a oltre il 2,2%. Verso la fine del trimestre questo scenario è stato completato da una dichiarazione più accomodante da parte delle autorità politiche giapponesi che lasciava presagire un retrofront nell’impegno verso la reflazione. Abbiamo quindi assistito a un’inversione di tendenza importante, lo Yen infatti ha iniziato a risalire da 103 a 94,50 Dollari. A peggiorare la situazione, la Corte costituzionale tedesca ha aperto l’udienza sulla verifica della legalità del piano OMT3 della BCE4, mettendo in discussione l’impegno “illimitato” della Banca Centrale Europea per la salvaguardia dell’Euro e mettendo quindi a rischio il restringimento degli spread periferici rispetto ai Bund in corso dall’estate precedente.
Quali sono quindi le prospettive delle economie e dei mercati? Il nostro scenario centrale che prevedeva una graduale ripresa della crescita globale resta invariato, senza pressioni inflazionistiche di rilievo. Il piano di allentamento quantitativo proseguirà nel prossimo futuro ed è possibile una nuova fase di allentamento da parte della BCE e della Banca d’Inghilterra, e forse anche della banca centrale cinese. Il recente tracollo dei mercati obbligazionari probabilmente invertirà la tendenza, le azioni continuano ad essere l’unica categoria di investimento liquida che offre protezione contro la financial repression, forse col passaggio dai titoli growth difensivi a quelli ciclici. I mercati emergenti verosimilmente continueranno a mostrare una certa volatilità a causa dei flussi di capitale, mentre il crollo di alcune valute dei paesi emergenti potrebbe offrire interessanti opportunità di acquisto. Il secondo semestre dell’anno si prospetta interessante: continueremo a monitorare i rischi che circondano il nostro approccio di “propensione al rischio” relativamente costruttivo.
Andreas Utermann
Global Chief Investment di Allianz Global Investors