La messa è finita, andate in pace. Chi sotto sotto sperava in una adunata sediziosa e guerra fondaia, immaginava e magari confidava in sanguinari adepti in tuta mimetica ed armati di fucili, ha fatto la figura dell’idiota. Al massimo, i berlusconiani di Roma avrebbero potuto portare con loro pistole e fucili ad acqua: la temperatura dell’estate romana suggerisce ai sani di mente che la guerra civile, peraltro mai invocata dal povero Bondi, è semmai cosa da altre stagioni e soprattutto altre latitudini.
Lo ha ben capito Montezemolo: il Cavaliere non lo batti a colpi di sentenza, nemmeno con le cannonate della Cassazione. E probabilmente avrà pensato: se non lo batti, magari puoi pensare e provare di concorrere con lui per un nuovo centrodestra. Dopo averci provato puntando ed investendo sul cavallo Monti, lo invita alla riflessione, ad evitare di fomentar battaglia: in pratica, ciò che Berlusconi ha fatto ieri e, per la verità, ha continuato a fare dal giorno dopo le elezioni di febbraio. Ma il vivace quanto sorprendente italofuturista, con il suo editoriale, va oltre: riconosce un certo accanimento giudiziale e gli porge la mano, lo investe di un ruolo di federatore di quella area liberale e riformatrice che, guarda caso, Monti non ha saputo o voluto interpretare, facendogli perdere la corsa.
Che fosse deluso dai risultati e dalla maionese di Scelta Civica era cosa nota, ma il presidente della Ferrari è stato “post” nel dichiarare finito il periodo dei pregiudizi e dei personalismi sterili ed effimeri, caratterizzati da molte chiacchiere, tesi e proclami e successivi pochi voti nell’urna. È stato peraltro anche “ante”, nel senso che ha anticipato tutti e, probabilmente, scioccato parecchi includendo Berlusconi nell’opera di ricostruzione di un nuovo centrodestra italiano. Ma così è se vi pare: Montezemolo ha capito, lanciando nel contempo un preciso messaggio anche i suoi “vecchi” colonnelli che lo avevano portato nel limbo paludoso di una scelta sbagliata e, mi sia consentito, da chi scrive più volte criticata.
Sarà ascoltato dai vari leadirini sempre pronti a discutere e spesso litigare tra loro? Che sia davvero la volta buona per una Forza Italia Futura? Chissà se ancora interesserà a Berlusconi raccogliere l’invito rivoltogli dal futurista vacanziero di Capri. Di certo, non mancheranno ulteriori sviluppi e contatti tra i due durante e dopo l’estate caprese, romana e di Villa Certosa in Sardegna. Vedremo…
