Sa di poter dare l’ordine all’attacco militare in Siria, grazie alla legge “Wars Power Act” del 1973 che dà poteri in questo senso al presidente degli Stati Uniti, ma ha scelto chiedere al Congresso il via libera. Così il presidente americano Barack Obama ha annunciato oggi la sua decisione nell’atteso discorso di questo sabato, giorno in cui gli ispettori Onu che hanno indagato sull’attacco chimico del 21 agosto sono tornati negli Stati Uniti.
“Un dittatore uccide con il gas centinaia di persone davanti al mondo. Qual è lo scopo del sistema internazionale che abbiamo costruito se questo succede e nessuno fa niente? L’attacco chimico non deve essere solo indagato ma anche affrontato”, ha detto Obama.
Sembra, quindi, che le prove ci sono e che Obama è disposto all’intervento militare in Siria “fra una settimana o un mese”, ha detto. Ma ci sarà e sarà limitato nella portata.
Secondo la legge, il presidente degli Stati Uniti è tenuto a notificare Camera e Senato entro 48 ore l’inizio di un’operazione militare. E, nel caso dovesse continuare per oltre 60 giorni, deve chiedere un voto solo.
“Chiedo al Congresso di mandare un messaggio al mondo. Siamo pronti”, ha detto Obama.