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Un socialista lombardiano non puo’ dirsi renziano

Un socialista lombardiano non puo’ dirsi renziano, non potra’ mai votare per un centro-sinistra che abbia come ‘guida spirituale’ Matteo Renzi. Abile comunicatore, Renzi ha un bel dire a richiamarsi all’Internazionale socialista: lo fa unicamente per ammaliare, ed ingannare, il prossimo. Cosi’ un socialista lombardiano non poteva mai dirsi montiano, nonostante le bizzarre citazioni di Riccardo Lombardi e della sua geniale idea delle riforme di struttura o strutturali, fatte tra il 2007 ed i primi mesi del suo disastroso governo, dall’ex-Premier, Mario Monti: le riforme strutturali, piu’ corretto chiamarle contro-riforme strutturali di Monti sono state l’esatto opposto di quelle che Lombardi riuscì a portare a casa, dalla nazionalizzazione dell’energia elettrica alla scuola media obbligatoria, dalla riforma agraria ail segreto bancario o a sollecitarle fortemente, lo Statuto dei Lavoratori. Lombardi non era liberista e metteva in guardia dall’idelogia neoliberista: voleva il superamento del capitalismo. Renzi appartiene piu’ al variegato mondo catto-liberista di Monti, che puo’ inglobare dentro, all’occorrenza, pezzi non ostili del centro-destra di Sivio Berlusconi. Non e’ pero’ accostabile al socialismo ‘laico’, antifascista, libertario e rifomista ed e’ anni luce lontanissimo dal ‘riformismo rivoluzionario’ del primo prefetto di Milano del dopoguerra: Lombardi, che, probabilmente, data la giovane eta’, neppure conosce. Un socialista, per di piu’ lombardiano, continuera’ allora insieme a tanti altri ed altre, ad interessarsi, non della ‘politica’ degradata a spartizione dell’esistente a cura di lobby, circoli e club imprenditorial-finanziari di dubbia onesta’, ma della ‘cultura’ che privilegia, in assoluto, il pensiero umano e la sua evoluzione. Continuera’, come non si stancava mai di dire l’Ingegnere ‘acomunista’, a fare ricerca sui vari campi – societa’ e sua strutturazione; economia e relativo modello redistributivo; istruzione e conoscenza e loro loro diffusione; religione e laicita’ nel funzionamento dello Stato – che hanno una non secondaria influenza sulla formazione e l’identita’ della persona umana. Continuera’ sulla strada della ricerca senza soste per diffondere l’idea che e’ possibile costruire una societa’ piu’ ricca perche’ diversamente ricca, in linea con le ‘società progressiste’ cui lavorano i socialisti europei, per tenere assieme la soddisfazione dei bisogni materiali, legati alla sopravvivenza, con la possibilita’ di disporre di quei bisogni immateriali indispensabili per la vita reale, ossia conoscenza della realtà umana, tempo libero per se e per gli altri e rapporti interumani fecondi. Un rivoluzionario modello di societa’ laica in toto, non sta nei pensieri di Renzi ma puo’ trovare spunti e stimoli per la sua attuazione nel convegno,festa ‘La costituente delle idee. Libertà, Eguaglianza, Fraternità, Trasformazione’, tre giorni di dibattiti 12-14 settembre prossimi, organizzato, a Roma alla Città dell’Altra Economia, dal settimanale Left.



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