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Telefonia, tariffe troppo disomogenee nella Ue

Telefonia mobile Ue

La Ue lancia l’allarme sulle differenze fra le tariffe di telefonia fra i Paesi membri. Italia fra i migliori, ma ci sono divari anche del 774%.

In Italia risparmiare sulla bolletta del telefono è possibile ed è semplicissimo. Basta, ad oggi, accedere al web e confrontare le tariffe adsl e telefono migliori per poi, grazie a una più ampia e precisa visione dei costi dell’abbonamento e dei servizi relativi, che possono variare anche di molto gli uni dagli altri, scegliere il piano più conveniente.

La Commissione europea ha condotto uno studio cercando di analizzare le differenti fisionomie assunte dal mercato della telefonia mobile nei 28 Paesi membri della Comunità Europea. In generale è emersa un’eccessiva disparità tra tariffe e prezzi imposti ai consumatori, troppo spesso vittime di una congiuntura nella quale i grandi colossi la fanno da padrone.

I costi per ogni minuto di telefonate sono innanzitutto risultati eccessivamente variabili. Tra il minimo di 1,9 centesimi applicato in Lituania e il massimo di 14,7 centesimi presente in Olanda, sono infatti stati rilevati prezzi evidentemente disomogenei (6,9 centesimi in Italia, grazie alla serrata concorrenza fra tariffe Tim, Wind, Vodafone e H3G; 9,7 in Gran Bretagna e 12,7 in Francia). A completare il quadro il fatto che tra il prezzo più basso rilevato e quello più alto sia stato riscontrato un divario di addirittura 774 punti percentuali.

Eccessivamente variabili anche i prezzi di una telefonata internazionale su telefonia mobile, con i trentacinque centesimi rilevati in Italia e Francia a far da contraltare ai 48 cent misurati in Germania e ai 65 rilevati in Spagna.

Le disparità di prezzo rilevate nel comparto telefonico non hanno tra l’altro eguali in nessun altro tipo di mercato (neanche in mercati particolarmente sensibili alle condizioni imposte da ogni singola nazione come quelli del latte o del settore tecnologico). A breve molto probabilmente gli stessi vertici europei solleciteranno gli Stati Membri affinché attuino politiche maggiormente omogenee e comunque più rispettose della posizione dei consumatori.



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