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Tra Berlusconi e Renzi, ecco cosa succederà a settembre

“Tutto è nelle mani di Silvio Berlusconi”. Fotografa così il difficile momento che vive il governo Letta, Claudio Petruccioli, giornalista, già parlamentare del Pci ed ex presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. In un’intervista con Formiche.net, Petruccioli analizza il post-sentenza della Cassazione e quali potranno essere gli scenari futuri, in vista del voto della Giunta delle immunità del Senato sulla decadenza del leader del Pdl dal mandato parlamentare a settembre. “Sarà un momento molto significativo. Al Senato inevitabilmente si prenderà atto della sentenza, Berlusconi lo sa. E deve decidere se dimettersi prima per il bene del governo e del Paese o far saltare il tavolo e imboccare la strada dell’avventura. Il risultato sarà comunque la decadenza ma sta a lui scegliere se arrivarci in modo responsabile o traumatico.

Il governo Letta riuscirà a sopravvivere?
Ha presente un aereo che precipita? Ecco, è il clima che si respira in questo momento. La questione Imu è eloquente in tal senso. Una storia incredibile: come si può stare insieme se non si riesce neanche a prendere tre persone che sanno fare di conto e a farsi dire se ci sono o meno le condizioni per abolirla? Il punto è che se si arriva alla perdita di controllo, il passo successivo è l’avventura. Se invece il governo riuscirà a sopravvivere, si metterà in moto un’inerzia non catastrofica ma deprimente, una restaurazione proporzionale in cui nessuno perde ma nessuno vince, in cui ci saranno maggioranze centripete, poco coese e poco efficienti.

C’è una via d’uscita?
La via d’uscita è imprevedibile. Ci vorrebbe qualcuno che rompa gli schemi ma in modo non avventuroso, con un progetto, che lanci la sfida e la vinca.

Le viene in mente chi potrebbe essere quel qualcuno?
L’unico che ha alcune di queste caratteristiche è Matteo Renzi ma il patto di controllo che vige nel Partito Democratico sta facendo di tutto per neutralizzarlo e finora ci è riuscito.

Come giudica le ultime mosse del Pd?
C’è un tale deficit di politica e di leadership da fare impressione. Io ho definito il governo Letta come la “chemio”, un governo che si regge sullo stato di necessità, senza alternative, ma che spegne anche qualsiasi livello di tensione o entusiasmo.

E a destra? C’è un partito possibile dopo Berlusconi, come affrontato nel dibattito su Formiche.net?
Il centrodestra il futuro ce l’ha per il semplice fatto che ci sono gli elettori di quell’area politica e un modo per esprimersi lo troveranno. Il problema è che non viene affrontato il problema, i dirigenti attuali del Pdl non sono in grado di immaginare un partito senza Berlusconi, un po’ come fece la gerarchia del partito fascista con Benito Mussolini. Non voglio fare parallelismi impropri ma è sorprendente l’incapacità di guardare oltre di questo ceto dirigente.

Come vede Marina Berlusconi futura leader di Forza Italia?
Non credo che possa esserci un partito di centrodestra monarchico, caratterizzato dalla trasmissione della leadership per via ereditaria, non per le qualità della signora Marina ma per il fatto in sé.



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