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Vi spiego le vere anomalie delle auto blu in Italia

Le auto “blu” in Italia sono oggetto di polemica non solo perché in numero eccessivo ma anche perché, diversamente da tutti gli altri paesi, non sono di marche nazionali. Un pessimo segnale della politica al paese, semmai ce ne fosse bisogno.

Il Presidente Obama è stato criticato in patria per il fatto che userà per la campagna elettorale un pullman costruito in Canada. È stato criticato perché il pullman non è di produzione nazionale. Naturalmente tutte le auto del presidente sono invece rigorosamente “made in USA”, come del resto accade in Francia, in Germania, Inghilterra, Svezia, Russia, Repubblica Ceca, Spagna, Cina Giappone, India, Corea ecc… In tutti i paesi del mondo insomma, almeno in quelli industrializzati, le auto ufficiali dei politici sono di marca nazionale. Soprattutto dall’avvento della seconda repubblica, o meglio con l’introduzione dei bandi comunitari, in Italia no. Le auto di stato sono di marca estera, tedesche soprattutto. Forse si tratterà delle sospirate liberalizzazioni. Qualche maligno sussurra che forse il Presidente non possiede azioni di aziende interessate. Sta di fatto che la scelta di auto di produzione nazionale comunica appartenenza, identità, è un modo di avvicinare la politica alla gente, una indicazione di rispetto e apprezzamento verso quei concittadini che con il loro lavoro possono contribuire al funzionamento della cosa pubblica.

È, in buona sostanza, un modo di mostrare con orgoglio le proprie capacità, la propria tecnologia al mondo intero. In Italia invece no.



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