L’Italia non è ancora guarita ma è in fase di ripresa. Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato si è mostrato ottimista sullo stato di salute del Paese, e intervenendo al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini, ha sottolineato che non ci sono alternative al governo Letta, e che gli impegni da lui assunti sull’eliminazione dell’Imu saranno rispettati, contraddicendo quindi il premier che parlava destreggiandosi di superamento e non di abolizione della tassa.
Ma il ministro, oltre a sottolineare il contributo del governo alla crescita italiana con lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione e ad annunciare l’ipotesi, stroncata negli ultimi anni, di una compensazione fiscale per le aziende che vantano ancora crediti, ha tirato in causa anche l’ad di Fiat Sergio Marchionne. Il Lingotto ha già delineato la sua linea d’azione fuori dall’Italia, parlando di una possibile quotazione della nuova società che nascerà dalla fusione con Chrysler a Wall Street e dello spostamento della sede legale in Olanda, ma Zanonato ha continuato a fare appello alla casa di Torino perché continui ad investire in Italia. Ma quella di Zanonato sembra tanto una battaglia persa, mentre il ministro annuncia una revisione dei costi in bolletta dei sussidi alle rinnovabili che sa tanto di rinvio.
La ripresa in arrivo
L’Italia tornerà a crescere a fine anno quando il Pil ripartirà . “È certo che – ha detto il ministro – alla fine dell’anno il Pil ripartirà, ricomincerà a crescere perché in questi mesi il calo si è via via ridotto”. “Con il terzo trimestre – ha spiegato Zanonato – molto probabilmente, ma sicuramente con l’inizio del 2014 avremo un avvio della crescita”. Tuttavia il ministro ha messo anche in guardia sul fatto che non bisogna allentare la presa: “Abbiamo dati economici interessanti – ha aggiunto – che ci dicono che il Paese si sta riprendendo. Attenzione però, quando il malato non ha più la febbre non significa che è guarito ma sono segnali interessanti e bisogna continuare con le terapie che possono far guardare con maggiore fiducia a un esito positivo della guarigione”.
L’unico governo possibile
Il governo deve andare avanti perché è “in grado di fare qualcosa di positivo per il Paese”, ha proseguito Zanonato. Interpellato sul discorso fatto dal premier Letta e sulla necessità che l’esecutivo prosegua nella sua azione, Zanonato ha sottolineato: “È l’unico governo in grado di mettere insieme un’idea di sviluppo economico con un’idea di equità”. “Non vedo in questo momento un’alternativa” a questo governo, ha spiegato, aggiungendo: “Mi rendo contro delle difficoltà. Non sono in grado di fare particolari previsioni se non quella che non c’è in questo momento un’alternativa a questo governo” ha aggiunto.
Il nodo Imu
“C’è un impegno di Letta a trovare una soluzione sull’Imu entro la fine di questo mese o nei primi giorni di settembre“, ha sottolineato Zanonato, che ha dichiarato che i ministri sono stati convocati per venerdì ma che non c’è ancora un ordine del giorno. Sull’Imu “c’è un impegno preciso che è quello di toglierla sulla prima casa. Il governo troverà una soluzione”, ha assicurato.
“La soluzione – ha aggiunto – va sicuramente trovata nel segno delle dichiarazioni e degli impegni assunti dal presidente Letta quando si è formato il governo. Se non sarà entro il mese di agosto sarà entro i primi 3-4 giorni di settembre”.
Il taglio della bolletta energetica
Il governo sta mettendo a punto un pacchetto di misure per l’autunno contenenti un significativo taglio del costo dell’energia elettrica, ha spiegato il ministro. “Abbiamo preparato un pacchetto di misure. La cosa più importante – ha aggiunto – è che vogliamo abbassare in modo significativo il costo dell’energia elettrica che è davvero eccessivo nel nostro Paese”.
Zanonato ha spiegato che la direzione in cui il governo è impegnato è quella di trovare “dei meccanismi che senza toccare gli interessi dei produttori di energia rinnovabile riescano a ridurre il costo dell’energia elettrica che costa troppo”. Per il ministro l’energia costa di più in Italia “perché paghiamo molti incentivi sulle rinnovabili che non è un dato negativo ma va fatto in modo equilibrato. Senza toccare gli interessi dei produttori di rinnovabili – ha aggiunto – si può spalmare in un periodo più lungo il prelievo sulle bollette degli italiani”.
Fiat investa di più in Italia
Ma il ministro Zanonato lancia anche un appello a Fiat, che, secondo lui, deve investire di più in Italia. In questi anni non si è sottratta ma se investisse di più potrebbe fare dell’Italia la base di produzione per auto destinate ad altri paesi, ha aggiunto. “La Fiat in questi anni non si è sottratta all’idea di investire in Italia; ha investito, anche se noi riteniamo che debba investire di più”, ha detto il ministro. “Per esempio: se andiamo a vedere la fabbrica che ha progettato Maserati-Ghibli vediamo una fabbrica estremamente moderna che ha investito; o l’azienda dove produrranno la Jeep che è auto simbolo della vittoria degli alleati nella II Guerra mondiale, vediamo che la Fiat ha investito; come sulla vettura che sta andando e diventerà brand autonomo, la 500, si vede che ha investito”.
“Chiediamo alla Fiat di investire di più in modo da essere una base da cui la produzione può arrivare anche in altri paesi”, ha spiegato Zanonato che ha detto di aver “trovato Marchionne disponibile, a discutere su questo”. “Ha avuto anche un incontro – l’ha chiesto lui e io mi sono dato da fare perché avvenisse – con Letta, positivo. E adesso, con la ripresa, non abbiamo una data, ci sarà un momento in cui ci si incontra”, ha aggiunto il ministro. “Ci sono un sacco di difficoltà di natura più politico-ideologica, secondo me, che di natura pratica. Perché quando ci troveremo e i temi più astratti saranno sgombrati dalla discussione, andremo nel merito di alcune questioni e penso che alcune risposte si troveranno”, ha concluso Zanonato.
Il pagamento dei debiti della Pa alle imprese
Il governo sta cercando di mettere a punto “un meccanismo”, un “sistema di compensazione tra debiti Pa e tasse che devono essere versate dalle aziende. Le nuove norme saranno contenute nel “Decreto del Fare 2”, ha anticipato Zanonato, che ha spiegato il lungo percorso sul pagamento dello scaduto dei debiti delle Pa che parzialmente sono già stati pagati negli ultimi mesi. Finora il governo Letta è stato in grado di sbloccare 20 dei 40 miliardi. “Adesso sbloccheremo altri 20 miliardi con l’anno prossimo, entro il 2014 vogliamo saldare il 100%. Se riusciamo, cerchiamo di sbloccare ancora ulteriormente”. Per le aziende che ancora avanzano soldi dalla Pa, “sto cercando di vedere un meccanismo in cui le aziende possano non pagare almeno parzialmente le tasse in modo tale da recuperare sui soldi che avanzano una parte della fiscalità che devono allo Stato”. Sarà inserito nel “Decreto del Fare 2, ci stiamo lavorando”.