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Banche, Antitrust e Abi bisticciano sui costi dei conti corrente

L’Antitrust attacca, l’Abi risponde. Secondo l’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella le banche non fanno abbastanza per tagliare i costi dei conti correnti. Poca concorrenza insomma, e, per di più, se qualche limatura c’è stata ha riguardato solo i conti dei giovani. Diverso, naturalmente, il parere dell’Associazione bancaria presieduta da Antonio Patuelli, che sottolinea come negli ultimi anni il prezzo del conto corrente in Italia abbia registrato una progressiva riduzione, attestandosi su una media di circa 100 euro. Una cifra comunque insufficiente per l’Authority, secondo cui i possibili tagli potrebbero sfiorare i 180 euro.

Le accuse dell’Antitrust

Ci sono spazi per ridurre i costi dei conti correnti, e i possibili risparmi arrivano fino a 180 euro ma occorre una maggiore informazione ai cittadini. E’ la conclusione alla quale giunge l’Autorità garante della concorrenza e del mercato. “Ci sono ancora ostacoli al pieno dispiegarsi della concorrenza – spiega l’Authority – nel settore bancario che impediscono una riduzione dei prezzi a vantaggio del consumatore finale e un aumento della mobilità della domanda”.

Tempi e ostacoli 

Secondo l’Antitrust negli ultimi anni si è assistito ad “alcuni cambiamenti nelle politiche adottate dagli operatori e, sotto alcuni profili, a una evoluzione anche più competitiva del settore”. L’entità di risparmio ottenibile passando da un conto all’altro “dimostra però che ci sono ancora spazi per ridurre i costi dei conti correnti. Si tratta tuttavia di spazi che i risparmiatori non riescono a sfruttare, perché privi delle informazioni necessarie che vanno invece rese disponibili da parte delle banche, anche introducendo vincoli normativi e regolatori”, rileva l’Autorità. Occorre intervenire, secondo l’Antitrust, anche sulle lentezze nella chiusura di un conto per aprirne un altro: per quanto i tempi si siano ridotti, è sufficiente avere una carta di credito o la Viacard per vederli dilatare anche fino a 37 giorni. Vanno infine scissi i legami tra conti correnti e altri prodotti.

I conti per i giovani

Dall’indagine, avviata nel marzo del 2011 per verificare l`evoluzione dei costi dei conti correnti rispetto al 2007, anno della precedente indagine in materia, emergono infatti prezzi in calo solo per talune tipologie di correntista e per determinati periodi. Il campione dell’indagine è costituito da 52 banche e oltre 14.500 sportelli, con una rappresentatività pari al 44% in termini di sportelli. Una sostanziale riduzione dei prezzi mediani, relativamente ai conti allo sportello, si è verificata esclusivamente per i giovani (-19%) mentre una discesa meno rilevante si è registrata per le famiglie e i pensionati con operatività minore, rispettivamente -2,8% -3,6%.

La replica dell’Abi

Ma la replica dell’Abi non si è fatta attendere. Nel corso degli ultimi anni il prezzo del conto corrente in Italia ha registrato una progressiva riduzione, attestandosi su una media di circa 100 euro, risponde l’Associazione presieduta da Antonio Patuelli in merito ai risultati dell’indagine dell’Antitrust.

Tagli ai costi per 100 euro

L’Abi sottolinea l’elevato tenore competitivo di questo mercato, in particolare: “Il prezzo mediamente rilevato per l’utilizzo annuale di questo servizio bancario è sceso intorno ai 100 euro l’anno (soltanto 27 centesimi al giorno); tale importo quindi è perfettamente in linea con quanto rilevato sistematicamente da una analoga indagine della Banca d’Italia; il prezzo ha una tendenza alla riduzione nel corso del periodo di rilevazione (2007-2012);le nuove offerte registrano riduzioni significative; l’utilizzo del servizio tramite la modalità on line comporta una riduzione di circa il 30% del prezzo; la mobilità della clientela è in linea con quella mediamente rilevata in Europa e i tempi di chiusura dei conti si sono ridotti”.



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