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Berlusconi, le tappe dell’agonia giudiziaria

E’ il primo agosto quando il giudice Antonio Esposito legge la sentenza che scandirà il tempo dell’estate e dell’autunno della politica italiana. La Cassazione conferma la condanna a 4 anni di reclusione (di cui tre coperti dall’indulto) per il processo Mediaset in cui è imputato Silvio Berlusconi e rimanda alla Corte di appello di Milano il ricalcolo della pena accessoria, l’interdizione dai pubblici uffici, che può andare da uno a tre anni.

Lo scontro Pd-Pdl

Segue un agosto dove si rincorrono ultimatum e retromarce da parte di un Pdl mai così altalenante sul governo Letta a cui risponde un Pd insolitamente compatto e deciso sulla linea da seguire sulla questione: le sentenze si rispettano e non si baratta la sopravvivenza dell’esecutivo assecondando le minacce da parte di Berlusconi e dei suoi.

L’altolà di Napolitano

Dopo essere stato tirato per la giacchetta da più parti per l’eventuale concessione di una grazia al Cavaliere, è lo stesso Napolitano il 13 agosto a prendere la parola e a precisare in una nota che le sentenze si rispettano e gli atti di clemenza individuali saranno valutati dopo apposita richiesta.

La questione decadenza

Si arriva alle cronache più recenti e alla Giunta delle elezioni in Senato che ha iniziato ieri il suo percorso sulla decadenza parlamentare di Berlusconi derivante da quella sentenza. Un esordio subito travagliato visto l’immediato scontro sui tempi che ha fatto slittare il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità presentate dal relatore Andrea Augello. Oggi un nuovo round notturno con fischio di inizio alle 20.

Le altre date

Indipendentemente da ciò che voterà la Giunta, ci sono però altre scadenze che pendono sulla testa di Berlusconi. Entro il 15 ottobre, il leader del Pdl dovrà decidere se scontare la sua pena agli arresti domiciliari o in affidamento ai servizi sociali. E il 19 ottobre è stata fissata l’udienza della Corte di appello di Milano per il ricalcolo della pena accessoria.

Tutti i guai con la Giustizia

Ma quella dei diritti Mediaset non è che una delle tante partite con la Giustizia del Cav. Ecco una rapida summa:

1. Il processo Ruby per cui è stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici riprenderà l’anno prossimo in appello;

2. Connesso a Ruby, Berlusconi rischia l’apertura di un secondo procedimento per corruzione in atti giudiziari;

3. E’ attesa l’apertura del processo in appello anche per il caso Unipol che vede B. colpevole, assieme al fratello Paolo, di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio per la fuga di notizie della famosa intercettazione Fassino-Consorte, ai tempi della scalata di Unipol alla Bnl, pubblicata sul Giornale nel 2005;

4. La Cassazione dovrà pronunciarsi anche sul Lodo Mondadori. Il 27 giugno davanti alla terza sezione civile della Cassazione è stato esaminato il ricorso di Fininvest contro la sentenza di secondo grado con cui era stata condannata a versare oltre 560 milioni alla Cir;

5. Berlusconi trema anche per il caso De Gregorio e la presunta compravendita di senatori per la caduta del governo Prodi per cui la Procura di Napoli lo ha rinviato a giudizio;

6. Anche l’ex moglie Veronica Lario ci si mette a causargli problemi. Nonostante la telefonata di solidarietà per la condanna della Cassazione ad agosto, presto i due ex coniugi si ritroveranno in Tribunale, a Milano, nel secondo grado della causa di separazione.

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