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Le confessioni presidenziali di Clinton (Hillary)

Dopo aver passato anni in giro per il mondo, prima come first lady e poi come Segretario di Stato, ora Hillary Clinton è in una pausa di riflessione. Deve prendere una decisione importante: candidarsi o no alle elezioni presidenziali del 2016.

In un’intervista pubblicata dal settimanale New York Magazine, la Clinton si definisce “pragmatica e realista” riguardo a questa possibilità e racconta come stia prendendo il suo tempo per scegliere se candidarsi.

La metamorfosi di Hillary
“Credo si tratti di una decisione seria, non può essere presa con leggerezza e neanche con fretta”, ha detto. Hillary Clinton – ha detto l’ex first lady – vorrebbe lavorare, in qualunque incarico ricopra, “per perseguire i valori che considera adeguati per il suo Paese”. Nel frattempo, “si gode” la strana coincidenza di trovarsi frequentemente sotto lo stesso tetto con il marito Bill Clinton, in giornate “ordinarie” passate a nuotare, passeggiando o vedendo film leggeri.

La nuova Clinton Foundation
Ma anche in questo momento di “pausa”, la vita della Clinton non è fatta solo di svago. La prossima settimana si terrà a New York la conferenza annuale della Clinton Foundation. Sarà un evento importante perché verranno presentati i cambiamenti nella governance della fondazione, con l’intervento di Bill, Hillary e Chelsea, che rivestirà un ruolo più importante.

Molti sguardi sono puntati sulla fondazione e sul suo bilancio finanziario, gestito in prima persona dall’ex presidente Bill Clinton. Un elemento rischioso in un’ipotetica campagna elettorale.

I fedeli collaboratori
Qualcosa però è rimasto immutato nel tempo e sono i suoi collaboratori. L’ex segretario ha insistito perché venissero assunti al Dipartimento di Stato. Ci sono Huma Abedin e Philippe Reines, ma anche sostenitori delle campagne e delle Amministrazioni passate: Maggie Williams, Patti Solis e Cheryl Mills. Se Hillary decidesse di correre per le elezioni del 2016 questi nomi sicuramente ritorneranno al vertice del team elettorale.

Il rapporto con Obama
Nell’intervista, la Clinton sottolinea l’amicizia personale che la lega a Barack Obama, con il quale ha un vincolo di pragmatismo e di rispetto, basato su obiettivi condivisi in materia politica e strategica. “Mi sento a mio agio nelle questioni che discuto con lui. Ho avuto interazioni positive, anche quando non eravamo d’accordo. Ovviamente ho le mie opinioni, i miei punti di vista”, ha detto.

Imparare dagli errori
Per la prima volta dal 1992 la Clinton non ha nessun impedimento professionale. E come si sente? “È davvero bello perché ho rivestito alti incarichi per 20 anni. Desideravo avere più controllo sulla mia vita e il mio tempo. Dedicare più tempo alla famiglia e gli amici, fare cose rilassanti e piacevoli”, ha aggiunto.

L’autore dell’intervista, Joe Hagan, sostiene che quella di Hillary è la storia di una trasformazione. “Essere Segretario di Stato è stato più di un lavoro. I suoi più stretti collaboratori descrivono l’esperienza come una sorta di linea di demarcazione netta tra il presente e il passato – come first lady – e la campagna delle primarie del 2008”, ha scritto Hagan. Ora è tutto cambiato. Hillary ha imparato dai suoi errori.

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