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The Economist, 170 anni di vendite e successi

Quando il 2 settembre di 170 anni fa il politico scozzese James Wilson portò per la prima volta in edicola The Economist non immaginava che potesse diventare una delle più influenti e ricche riviste al mondo.

Nel 2012 il settimanale britannico ha raggiunto la cifra record di 67,3 milioni di sterline di profitti, circa il 6% in più rispetto al 2011. The Economist ha venduto 1,6 milioni di copie nel mese di marzo, di cui 1,5 in versione cartacea e 123mila in digitale. L’operazione di rilancio della rivista, basata non solo sulla carta ma anche sulle funzionalità del sito web e dell’applicazione per tablet, sembra essere stata un vero successo editoriale e imprenditoriale.

I concorrenti dell’Economist, invece, non hanno avuto la stessa fortuna: mentre il Time prova senza successo a non perdere ancora lettori, Newsweek ha smesso di stampare la versione americana e deciso di mantenere la sola edizione digitale nella speranza di ridurre i costi di gestione.

Per festeggiare i suoi primi 170 anni e sottolineare il suo peso storico, invece, The Economist ha pubblicato sulla pagina Facebook le copertine che raccontano alcuni momenti chiavi della storia mondiale dal 1843 ad oggi. Per rivolgere alla rivista commenti, auguri e magari qualche consiglio, l’hastag è #TheEconomist170.



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