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Festivaletteratura, le riflessioni su pubblico e lettori

Il Festivaletteratura di Mantova, come molti eventi culturali, ogni anno attirano molto pubblico e fanno registrare grande affluenza. I dati sulla lettura nel nostro Paese, però, restano deludenti e così ci si interroga, come fa Corrado Augias, sul valore di questi numeri. “Sono allo stesso tempo – ci ha detto il giornalista – grandiosi e insignificanti. Grandiosi perché quando vedi mille persone che pagano 5 euro per andare a vedere un tale che parla del suo libro è un segnale poderoso. Insignificanti perché quelle mille persone sono nulla rispetto all’universum che si potrebbe raccogliere intorno alle iniziative: siamo 60 milioni di abitanti”.

Sulla stessa linea anche il critico Alfonso Berardinelli, che in particolare sottolinea la possibilità che ad attrarre il pubblico sia soprattutto la fama degli ospiti. “È difficile capire – ha spiegato – quale sia la presenza della vera lettura, mi scuso per il termine ‘vera’ che indica qualcosa di sostanziale e qualitativo, quale sia il ruolo della letteratura vera nella passione che le masse e la quantità dei frequentatori di un festival hanno per gli scrittori”. Mistero probabilmente insolubile, ma per la vivacità di un festival servono pure i ragionamenti critici su di essi.


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