I contrasti restano tutti, e come per gli altri summit internazionali, anche il G20 di San Pietroburgo si chiuderà probabilmente con una serie di dichiarazioni d’intenti e pochi fatti. A dividere sono le politiche monetarie, la regolamentazione dei mercati finanziari e il dibattito redivivo sull’austerity, che sembra aver trovato nuova forza e fondamento con i primi dati positivi europei. Ma, paradossalmente, ci si sforzerà di far veicolare un messaggio d’armonia proprio in ambito economico. Poche speranze su quello diplomatico, con la distanza tra Usa e Russia sulla Siria.
I temi economici in agenda
E l’aria di intesa, formale, sarà facilitata dal fatto che i nodi economici-finanziari passeranno in secondo piano, scalzati dal ribollìo siriano. “I leader dei maggiori Paesi industrializzati e in via di sviluppo, che rappresentano due terzi della popolazione mondiale e il 90% della ricchezza globale, intendono concentrarsi su crescita, scambi commerciali, trasparenza bancaria e lotta alla frode fiscale – sottolinea Le Monde -. Ma sono per ora divisi sulle conseguenze della crisi valutaria sui mercati emergenti a causa della decisione della Fed di metter fine al suo programma di sostegno all’economia statunitense”.
Le nuove spaccature dopo il fronte comune anti-crisi
Ma, nonostante tutto, prosegue Le Monde, sembra oggi molto meno complesso trovare un accordo tra Usa e Russia su questi temi che su quello siriano. “Sul piano economico, il G20 sembrava aver raggiunto un livello di cooperazione senza precedenti per evitare il crollo finanziario durante la crisi del 2009, ma questa armonia è sparita”, commenta il quotidiano francese, anche se viene da chiedersi cosa abbia portato questo clima d’intesa di cui parla Le Monde.
Il nodo Brics e la posizione isolata dell’India
Dovrebbero esserci accordi sulla lotta all’evasione fiscale delle multinazionali. E, allo stesso modo, sarà proposto ai leader del G20 di regolamentare più seriamente il mercato mondiale dei derivati (futures, option e swap), così da contrastare la formazione di nuove bolle finanziarie.
E mentre i Brics subiscono le decisioni americane sul dollaro, l’india resta isolata nel chiedere un intervento congiunto sul mercato di cambi.
Gli screzi sulla tutela dei diritti umani
A far da cornice alle divergenze economiche, potrebbe essere la tutela dei diritti umani. “Obama ha infatti intenzione di incontrare alcuni militanti tra cui alcuni difensori dei diritti dei gay che protestano contro una nuova legge russa che impedisce la ‘propaganda omosessuale’ tra i minatori”, conclude Le Monde.