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Tutti i piani di Londra per la guerra informatica

La Gran Bretagna è pronta a spendere milioni di sterline per reclutare centinaia di esperti di informatica da usare in una nuova unità per la guerra cibernetica. Non soltanto a scopo difensivo, ma se necessario sviluppando capacità offensiva, ha spiegato il segretario alla Difesa, Phil Hammond, in vista dell’annuale conferenza del Partito conservatore, con dichiarazioni che hanno sorpreso per tempi e modi gli analisti del settore.

“Costruire le difese digitali non è sufficiente. Come in altri teatri di guerra serve un deterrente. La Gran Bretagna si doterà di strumenti per il contrattacco nel cyberspazio e se necessario, per lanciare a sua volta attacchi”, ha detto Hammond nello specificare che il Paese lo scorso anno ha bloccato circa 400mila minacce.

Secondo una nota del Cabinet Office Minister (una sorta di sottosegretario alla presidente del Consiglio) dello scorso dicembre, nel 2012 il 93 per cento delle grandi società e il 76 per cento delle piccole aziende ha subito intrusioni informatiche.

“Solitamente si ritiene che i teatri di guerra siano tre: terra, aria e mare. Molto tempo fa ne riconoscemmo un quarto, lo spazio. Ora è arrivato il turno del quinto, il cyberspazio”, ha detto il ministro al Mail on Sunday, “Questa è la nuova frontiera della difesa. Per anni abbiamo costruito le difese, ma questo non è più sufficiente”.

Il ministero della Difesa conta di riuscire a reclutare nella nuova unità quei talenti che altrimenti non sarebbero attratti, o adatti, a servire come riservisti, oltre a personale che viene dalle altre forze armate.

Negli ultimi anno sono diverse le potenze globali ad aver messo in campo strumenti e forze per colpire infrastrutture internet di altre nazioni. L’elenco comprende la Russia ,la Cina, Israele, gli Stati Uniti, questi ultimi dietro il worm Stuxnet usato per sabotare il controverso programma nucleare iraniano.

Le dichiarazioni di Hammond sono state tuttavia giudicate “inusuali”, come ha spiegato al Financial Times l’analista Shashank Joshi del Royal United Services Institute. Certamente vanno lette nel contesto della conferenza dei Tory per far capire al partito che il governo non sta perdendo terreno in un campo giudicato strategico.

Tuttavia i piani di Londra sul fronte cibernetico sono stati svelati mentre l’agenzia d’intelligence britannica GCHQ è nel mezzo delle controversie sui programmi si sorveglianze e spionaggio della statunitense NSA svelati dalle rivelazioni, la scorsa estate, di Edward Snowden. Hammond, è opinione dei critici, potrebbe aver dato argomenti a Paesi come la Cina, accusati di condurre spionaggio contro i governi e le aziende occidentali.


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