Bocciato. Il rating di Italia Aperta sul taglio della detrazione d’imposta per le polizze assicurative con effetto retroattivo è negativo, e bollato come “Pessimo” nella categoria di giudizio del provvedimento che “ostacola senza motivo e/o riduce i gradi di concorrenza od efficienza, anche introducendo nuove restrizioni”. In sostanza, secondo il pensatoio liberale animato fra gli altri dall’intellettuale liberista Alessandro De Nicola, continua la violazione sistematica dello Statuto del Contribuente.
Gli obiettivi di Italia Aperta? Libertà economica, concorrenza e meritocrazia, da perseguire intervenendo su provvedimenti distorsivi dei meccanismi di mercato in corso di approvazione, o quantomeno, alimentando il dibattito su argomenti poco conosciuti.
Le motivazioni del rating
“Il rating sulle policies – ha spiegato a Formiche.net il coordinatore nazionale di Italia Aperta Enrico Musso – può promuoverne correzioni puntuali, laddove il giudizio sulla politica (politics) serve solo a guerre di trincea per spostare decimali di punti negli elettorati”. Un approccio che sia “tecnico/tematico e non ideologico: non significa non avere idee, ma verificarle sistematicamente nella realtà, alla luce delle elevate competenze e della conoscenza concreta dei temi (un po’ il DNA di ItaliAperta)”. Come ha spiegato Musso, l’approccio intende inoltre essere “bottom up e non top down: partire dai problemi/bisogni per arrivare alle soluzioni (salvo poi lasciarne scoprire la connotazione liberale), e non da una visione politica che pretende di avere le soluzioni giuste”.
Il taglio della detrazione per compensare l’abolizione dell’Imu
Ma ecco la questione su cui si è concentrata Italia Aperta, dopo la sua prima pagella sul caso Uber a Milano. Dopo l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, “il governo, per non incrementare direttamente le imposte, nel gioco della coperta troppo corta, deve quindi volgersi inesorabilmente da qualche altra parte: niente di meglio allora che ridurre le detrazioni d’imposta (il che equivale comunque ad un aumento di pressione fiscale). Stavolta – si legge sul sito di Italia Aperta – è il turno delle polizze assicurative in caso d’infortuni e malattia i cui premi avranno una detraibilità ridotta per il 2013 da € 1291,14 a € 630 per poi scendere nel 2014 a soli € 230. Stessi limiti saranno applicabili ai premi delle polizze vita ed infortuni stipulate sino al 2000 ( quelle stipulate oltre tale data non hanno alcuna rilevanza fiscale)”.
Gli arbitri e la deroga al principio della retroattività
Secondo la terna di “arbitri” che ha studiato la materia, scelti fra gli aderenti a Italia Aperta sulla base della loro competenza specifica nel settore oggetto della valutazione, “il provvedimento in modo esplicito si definisce in deroga al principio della retroattività previsto dallo Statuto del contribuente per quanto attiene la riduzione della detraibilità già a partire dal periodo d’imposta 2013”.
Le conseguenze negative del provvedimento
Un errore costoso. “La retroattività della norma, con buona pace dello Statuto del contribuente, non solo comporterà un ulteriore aggravio del carico d’imposta individuale ma renderà sempre più complesso e nebuloso l’orizzonte operativo delle polizze per le società di assicurazione che basano i loro modelli di business su una ragionevole pianificazione di flussi cassa e ritorni sugli stessi pluriennale ad es dai 10 ai 40 anni. Modificare le regole del gioco in corso d’opera, ogni anno ed in modo retroattivo, certo non aiuta alcuna iniziativa imprenditoriale nel settore di riferimento che oltre a coprire l’alea dell’assicurato deve procedere anche alla copertura in proprio dell’alea imputabile ai continui cambiamenti normativi nel nostro Paese”, conclude Italia Aperta.