L’agenda digitale del Governo ha delineato tre priorità: fattura elettronica, identità digitale e anagrafe dei residenti. Colmare il gap che ci separa dall’Europa richiederebbe però molto altro. Per ascoltare il parere di un esperto in tema di imprese e innovazione digitale, ecco l’intervista a Emanuele Pucci, CEO Teleskill.
Quale pensa sia il ruolo delle PMI (piccole medie imprese) nella società odierna?
È un ruolo fondamentale. L’economia italiana è composta per oltre il 90% di PMI e la stessa Teleskill, l’azienda che dirigo, può definirsi una PMI. Si tratta di imprese, spesso a carattere familiare, che custodiscono e tramandano know-how specifici che sono il cuore del Made in Italy. Questi saperi e competenze non devono assolutamente essere diluiti, perché, a mio avviso, debbono conservare la loro peculiare cultura aziendale. In Teleskill ho cercato di reinterpretare l’esperienza pregressa ed il modello di impresa e di offerta alla luce delle evoluzioni indotte dall’innovazione tecnologica, come quelle connesse alle nuove forme di comunicazione tra le persone.
Qual è il rapporto tra PMI e nuove tecnologie (sia a livello di rete che di dispositivi tecnologici)?
In base alla mia esperienza c’è ancora molta strada da fare, ma proprio questo costituirà un’immensa spinta alla crescita del sistema delle PMI. Nel tempo, sarà inevitabile migliorare la nostra banda, le nostre infrastrutture come Paese. Intanto già molto si può fare da adesso magari favorendo la cultura digitale nelle PMI. Altrettanto fondamentale è l’innovazione, qualità che ci caratterizza e che si associa alla nostra passione per l’attività di ricerca & Sviluppo, che svolgiamo con Università ed enti di ricerca di tutta Italia. La comunicazione è tutto questo ed è essenziale per il cambiamento.
Quale ruolo svolge, e svolgerà, l’e-learning per la formazione?
La formazione è strategica. Oggi tutto cambia rapidamente, le stesse tecniche di vendita di un prodotto necessitano di essere aggiornate con rapidità. Per chi lavora in Teleleskill dire e-learning o dire formazione vuol dire spesso la stessa cosa. Non sono contrario alla formazione in aula, ma, mi domando, chi può permettersi di sottrarre i collaboratori al loro lavoro di ogni giorno per un corso di formazione, magari anche in un’altra città? Credo sempre meno aziende e non di certo una PMI. L’e-learning permette di ovviare al problema.
La digitalizzazione della comunicazione porterà con sé anche una digitalizzazione della conoscenza?
Può darsi, ma non bisogna immaginare scenari spersonalizzanti o alienanti. Oggi abbiamo Facebook o Twitter, ma non abbiamo certo smesso di prendere un aperitivo con gli amici o di concederci una chiacchierata al telefono. Piuttosto ogni nuovo strumento si integra e ridefinisce il panorama, arricchendolo.
Quale futuro vede per il social e-learning?
Dato che guido Teleskill e che è uno dei nostri core-business rispondo: un grande futuro. Il social e-learning permette di autogenerare contenuti formativi. Con Teleskill e-learning 2.0, la nostra soluzione verticale di social e-learning, è possibile – ad esempio – trasformare in contenuto formativo un webinar o un videomeeting registrato. L’idea si basa proprio sull’integrazione in un unico percorso formativo di attività e-learning tradizionali con attività interattive svolte in sincrono. Insomma un’attività formativa “blended” che comprenda moduli e-learning e classe virtuale. Ci siamo concentrati, inoltre, sulla possibilità di offrire un tracciamento unico della presenza e delle risposte ai questionari delle attività di e-learning registrato e di classi virtuali.
Questa nuova modalità di formazione può essere utile anche per aziende o PMI? Come?
Il target a cui si rivolge Teleskill e-learning 2.0 è davvero molto vasto. Può riguardare i docenti (o le università) che abbiano alunni che frequentano i corsi a distanza, ma anche PMI con reti vendita diffuse sul territorio e che necessitino di formarle o aggiornarle. Teleskill e-learning 2.0 può essere utile per eseguire lezioni universitarie con collegamenti a distanza tra un’aula romana ed altre inglesi, francesi e spagnole, o anche per formare addetti aziendali in tutta Italia, aggiornandoli senza che si muovano dalle rispettive sedi. Le applicazioni sono infinite e molteplici, ma soprattutto personalizzabili cliente per cliente, come cerchiamo di fare in Teleskill. E il mercato sembra apprezzarlo.