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L’amore per l’ambiente: rivoluzione silenziosa o attenzione selettiva?

L’Italia procede, non si sa bene dove, ma procede. Il mondo segue in diretta la vicenda Concordia: bravi quest’italiani, prima affondano e poi si risollevano dalla melma del mare con un piano di recupero unico al mondo. Dalle stelle alle stalle, prima alla berlina poi sul podio. Gli italiani sono così, fanno tutto in modo eccezionale: errori madornali e rivincite eccezionali.

In questo barcamenarsi tra gli estremi, si sente esigenza di equilibrio, di riempire il vuoto tra la disperazione e l’euforia. Così oltre ai sogni notturni di un Rinascimento Verde, leggo e osservo per trovare i segnali di una coerente armonia.

Touring Club e SWG prima dell’estate raccontavano di un 48% di connazionali tra i 35 e i 54 anni che viaggia ormai per conoscere nuovi paesaggi, cercando un rapporto più intimo con la natura. Si parla di viaggi come affermazioni identitarie, viaggi che rimettono l’individuo in contatto con l’ambiente e servono a ritrovarsi.

Crescono le offerte di viaggi sostenibili, viaggi a cavallo, a piedi, in bicicletta, in luoghi che non consumano energia, magari la producono. Anni luce dalle vacanze anni ’80. Anni luce dalla Costa Azzurra dei tempi nostri dove ci sono gommoni che fanno pieni di carburante di 1.000 euro, usati come pedalò di lusso e dannosissimi per il mare, dove è impossibile trovare un secchio per la raccolta differenziata, in località al tempo famosissime, ormai diventate più cafone che chic.

In occasione della Giornata per la Custodia del Creato (l’Earth Day del mondo cattolico), il 1° Settembre i festeggiamenti sono culminati con 40 km di passeggiata sul Cammino di San Francesco: 500 pellegrini che rendono grazie a Dio e al patrono degli ecologisti ritrovandosi nella natura.

Alla data mediaticamente importante dei primi 100 giorni di incarico del Sindaco Marino, si parla del progetto del Comune di Roma per un mini-Raccordo a misura di ciclista  che sarà presentato nel corso della “Settimana europea della mobilità sostenibile”.

 

In questo inizio di Autunno mi ritrovo a riflettere e a chiedermi: è un movimento reale che porterà da qualche parte o è solo frutto dell’attenzione selettiva verso i temi ambientali che affronto ogni giorno per mestiere e passione? Preferisco la prima tesi: la rivoluzione silenziosa.

Mi dà speranza.



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