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Bravo Letta, negli uffici pubblici si deve assumere solo per concorso

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento del direttore del quotidiano Italia Oggi Pierluigi Magnaschi.

Nei giorni scorsi un grande quotidiano, con il fazzoletto in mano per la commozione, ha dedicato mezza pagina a una dirigente di una regione del Nord che si lamentava perché si trova, dopo anni di servizio, a dover lavorare ancora come precaria (e come dirigente!). Questa funzionaria si è dimenticata di spiegare (e il grande giornale-imbuto si è dimenticato di far rilevare) che, non solo non dovrebbe lamentarsi, ma non avrebbe mai nemmeno dovuto essere stata assunta.

La Costituzione italiana, che un grande schieramento pluripartitico dice essere intoccabile come un totem perché è la «più bella del mondo», prevede infatti, all’articolo 97 che nella pubblica amministrazione si entra solo per concorso pubblico. Senonché gli stessi politici che si irrigidiscono come tante sentinelle a guardia della Costituzione «così com’è», quando debbono sistemare un amico o un amico di un amico, a spese della collettività, e con la certezza di assicurargli il posto qualsiasi sia lo stato di salute economica del paese, non esistano a far finta di non conoscerla. In tal modo danneggiano i più meritevoli (e i più utili alla p.a.) che con regolari concorsi avrebbero potuto sistemarsi al posto degli ammanicati.

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