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Perché Usa e Israele hanno lanciato missili nel Mediterraneo

due missili che sono stati rilevati oggi dal ministero della Difesa russo non avevano come obiettivo “indagini meteorologiche” come era stato ipotizzato da alcuni siti americani questa mattina.

Le forze armate di Israele e Stati Uniti hanno ammesso di essere stati gli autori del lancio dei due missili balistici nel Mediterraneo. L’operazione faceva parte di un esercizio militare che cercava di verificare le capacità dello scudo anti-missili dello Stato ebraico e ha avuto un risultato positivo.

Il ministro della Difesa russo, Serguéi Shoigu, aveva subito attivato l’allarme. Il lancio è stato individuato dai radar di una stazione nella città russa di Armavir e il presidente Vladimir Putin è stato avvertito della situazione.

Nel pomeriggio il ministero della Difesa di Israele ha annunciato che i missili rilevati dai russi fanno parte, effettivamente, di un’operazione militare compiuta da Israele e Stati Uniti. Secondo un comunicato ufficiale, diffuso dal quotidiano The Jerusalem Post, che “l’esperimento ha verificato la capacità di un nuovo tipo di missile della serie Sparrow”. I sistemi di difesa anti-missili, i radar e i sistema di controllo e commando sono stati anche esaminati.

Gli israeliani stanno sviluppando una difesa anti-missili di quattro strati che fa parte del sistema “Cupole di Ferro” per missili di medio raggio; “Onda di Davide” per quelli di lungo raggio e altri contro missili balistici nello spazio.

Alle prove di oggi hanno partecipato il ministero della Difesa israeliano, il Pentagono e le aziende coinvolte.

Il conflitto è comunque sospeso fino alla settimana prossima, quando il Congresso americano voterà la proposta della Casa Bianca di attaccare militarmente la Siria dopo il presunto uso di armi chimiche dello scorso 21 agosto.

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