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La musica dello spirito e la sagra umbra

Mai come ora, in un’Europa secolarizzata, la “musica dello spirito” va alla grande. Da alcuni anni, le prima settimana del Festival di Salisburgo è dedicata alla “musica dello spirito”- quest’anno non solo cristiana ma anche giapponese e buddista. Trenta appuntamenti del Festival Enescu in Romania sono dedicati alla “musica dello spirito”. A Torino ed a Milano, il Festival MiTo è stato appena aperto da un programma inusuale e coraggioso di musica religiosa eseguito da l’Akademie für Alte Musik Berlin e la Cappella Amsterdam.

Tuttavia da circa settanta anni la Sagra Musicale Umbra è il festival autunnale DOC per la “musica dello spirito”. E’ la Trasfigurazione il tema conduttore della 68ª Sagra Musicale Umbra in programma da domenica 15 a mercoledì 25 settembre. Da quanto è nata, nel lontano 1937, la Sagra si è sempre contraddistinta per la sua ricercata programmazione musicale tesa soprattutto al vastissimo repertorio del sacro, declinato nelle sue forme più diverse, e alla valorizzazione dei capolavori dell’architettura e dell’arte della regione Umbria, intrisi di spiritualità e di storia. Quest’anno, oltre ai tradizionali spazi di Perugia – la benedettina Basilica di San Pietro, la Chiesa templare di San Bevignate, la Cattedrale di San Lorenzo e lo storico Teatro Morlacchi – e alcuni fra i più suggestivi ed evocativi luoghi dell’Umbria – il Museo di San Francesco di Montefalco, le chiese di Castel Rigone, San Gemini, Torgiano l’incantevole Solomeo con il suo Teatro Cucinelli – la Sagra torna in un luogo altamente simbolico per lo spirito e la cristianità, il Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, per festeggiare gli 80 anni di uno dei compositori più famosi e stimati al mondo, Krzysztof Penderecki. Alcuni degli appuntamenti in programma ricordano anche altri momenti celebrativi di questo 2013: il bicentenario della nascita di Wagner e di Verdi, il centenario di quella di Britten.

Sono quattordici le serate di concerto e due quelle dedicate al cinema. Un programma ideato dal Direttore artistico Alberto Batisti, che ha scelto la Trasfigurazione come tema. “La musica – precisa Batisti – è l’arte che meglio di ogni altra espressione umana riesce nel miracolo della trasfigurazione. Le passioni umane, il pensiero, il mistero dell’inconscio si trasformano in suono e il reale ne risulta sublimato. Nel percorso della LXVIII Sagra Musicale il termine è inteso nella sua dimensione più spirituale, come immersione nella luce e nel respiro dell’assoluto, partendo dalle potenti trasfigurazioni sonore wagneriane, da quel concetto di Verklärung che ha in sé appunto il significato di passaggio dalla condizione corporea e materiale a quella della luce, dello spirito, infine del suono”.

A inaugurare il Festival, al Teatro Morlacchi di Perugia è la Prague Philarmonia diretta da Ji i Belohlávek, insieme alla voce del soprano Annalena Persson. Un concerto che non solo vuole celebrare Richard Wagner nell’anno del bicentenario della nascita, ma proporre una riflessione proprio sul tema prescelto per la Sagra 2013. Il programma prevede infatti l’esecuzione dell’Addio di Wotan e dell’Incantesimo del fuoco dalla Walkiria, della Marcia funebre di Sigfrido dal Crepuscolo degli Dei e del Preludio e trasfigurazione di Isotta dal Tristano e Isotta. “È la tenerezza paterna del dio Wotan – spiega Batisti – che si fa abbraccio musicale intensissimo a Brünnhilde colpevole eppur fedele, difesa dalla magia di un fuoco divino che la serberà all’eroe purissimo. O l’epicedio sulla morte di Sigfrido, che accompagna nella glorificazione dei temi l’ascesa di quell’eroe nell’eternità. È la metamorfosi finale di Isotta, trasfigurata nell’assoluto di un amore fatto canto”. Completa il programma la Settima Sinfonia di Beethoven: “Un’altra trasfigurazione – aggiunge – quella del ritmo, inteso come centro generatore di questo capolavoro”.

Il concerto inaugurale è preceduto, nel pomeriggio di domenica 15 alle ore 18 nella Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, dalla tradizionale Messa solenne cantata, presieduta dall’Arcivescovo, una riflessione spirituale e liturgica che contraddistingue l’apertura della Sagra.

La settimana è contrassegnata da appuntamenti importanti, dalla ‘Musica della Speranza’ nella sala di concerti dell’auditorium il 17 settembre, ad una serata dedicata a Haydn nella Basilica di San Pietro il 18 settembre, ad un concerto dedicato a Bach, Schubert, Liszt e César Franck nel Museo San Francesco di Montefalco il 19 settembre ad una una selezione di due rare trascrizioni per due pianoforti: quella di Engelbert Humperdinck della Walkiria e quella di Hermann Behn del Parsifal, al Teatro Cuccinelli di Solomeo.

Gli ultimi giorni della manifestazione sono specialmente interessanti.Grande ritorno della Sagra a Assisi sabato 21 settembre alle ore 16.30 con un concerto nel Chiostro del Convento di San Francesco (la Sagra è stata presente ad Assisi nel 2004 nella Basilica Superiore e nel 2007 al Teatro Lyrick) il cui protagonista assoluto sarà Krzysztof Penderecki, uno dei massimi compositori viventi, nelle vesti di direttore e compositore. Il grande artista polacco, che il prossimo novembre compirà 80 anni e che già ebbe modo di dirigere nel 1980 un concerto proprio a Assisi per la Sagra, sarà alla guida dell’Orchestra da Camera di Perugia per proporre tre suoi lavori: la Sinfonietta per flauto e archi (rielaborazione dell’originale per clarinetto ed archi del 1994, eseguita per la prima volta nel 2006), l’Agnus Dei dal Requiem Polacco (scritto tra il 1980 e il 1984) e l’Adagietto da Paradise lost, una Sacra Rappresentazione del 1976. Il programma è completato da un doveroso omaggio a Benjamin Britten, nel centenario della nascita, con il Cantus in memory of Benjamin Britten scritto da Arvo Pärt nel 1977, mentre a chiusura sarà eseguita la celeberrima Serenata in do maggiore di ajkovskji.

Festoso ritorno anche quello all’Abbazia di San Nicolò di San Gemini sabato 21 settembre alle ore 21 con lo strepitoso Ensemble Amarcord, gruppo vocale tedesco già ospite della Sagra due anni fa, formato da due tenori, due baritoni e un basso le cui voci si fondono diventando quasi una vera e vibrante orchestra. Un programma sospeso tra passato e presente, con adamantine polifonie sacre, da Tallis a Ockeghem a Stolzer.

Nella purezza romanica della Chiesa templare di San Bevignate, i cento anni dalla nascita di Benjamin Britten verranno celebrati domenica 22 settembre alle ore 21 con l’allestimento della sua “Parabola da chiesa” Curlew River, geniale fusione della sacra rappresentazione medioevale con la stilizzazione simbolista del teatro Nô giapponese, nell’intensità narrativa ed emozionale del dolore di una madre trasfigurato nella Fede. Curlew River torna a rivivere alla Sagra Musicale Umbra dove ebbe la sua prima esecuzione italiana nel 1965, curata dall’autore. L’allestimento, in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, è affidato alla regia di Andrea De Rosa con le luci di Pasquale Mari e l’esecuzione allo specialista Jonathan Webb che guida l’Ensemble strumentale dell’Orchestra da Camera di Perugia insieme a quattro ottimi solisti di canto: il tenore Mark Milhofer, i baritoni Raffaele Del Savio e Mauro Borgioni e ilo basso-baritono Roberto Abbondanza.

Dopo altri appuntamenti, grande chiusura della Sagra mercoledì 25 settembre al Teatro Morlacchi di Perugia con un doppio appuntamento del medesimo concerto: alle ore 17 per gli studenti e alle ore 21 per tutto il pubblico. La Junge Deutsche Philharmonie diretta da David Afkham (Orchestra già applaudita a Perugia per gli Amici della Musica nel 1982, 2004 e 2006 e il direttore alla Sagra del 2010 e agli Amici nel 2011), assieme al soprano Christiane Oelze eseguiranno un programma novecentesco con “Lontano” per grande orchestra di Ligeti, i Vier letzte Lieder di Richard Strauss e il Concerto per orchestra di Bartók. “L’incanto di un addio alla vita e alla storia – spiega Batisti – nei Quattro ultimi Lieder di Richard Strauss, sublimato nel canto di Christiane Oelze e nella freschezza degli strumentisti della Junge Deutsche Philharmonie, diretta dall’astro nascente David Afkham, metterà il sigillo finale alla Sagra, insieme alle vertiginose visioni sonore di Lontano di György Ligeti discendenti per li rami dalla magnificenza sinfonica del Concerto per orchestra di Bartók”.



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