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Nazione, ultima chiamata per i parlamentari del Pdl

C’è un limite oltre il quale il gioco con le istituzioni non può più essere ammesso.
E’ il limite oltre il quale si mette a repentaglio la vita di una Nazione intera.

L’apertura dei mercati di oggi dimostra che non si gioca con la stabilità di un sistema e che forse le previsioni del FMI sulle possibili implicazioni internazionali di un crisi italiana non sono così infondate.
Il paradosso è che lo stesso titolo Mediaset sta perdendo valore, come era prevedibile.

Ma allora qual è la strategia, parlamentari del PDL?
Qual è l’obiettivo?

Silvio Berlusconi verrà interdetto da ogni pubblico ufficio molto presto e su questo non vi sarà alcuna questione di legittimità costituzionale, né alcun possibile vizio di retroattività.

Se pensate davvero che si sia consumato un golpe giudiziario, prendetene atto e interrogatevi su quello che non avete fatto per impedirlo. La giustizia va sicuramente riformata sotto molti aspetti, come gran parte di questo Paese, ma lo si farà meglio senza il vostro leader.

Non esiste arrivare alla modifica delle regole con atti di forza. Non esiste arrivarci calpestando le istituzioni. Non esiste da parte di chi su quelle regole avrebbe un potere costituzionale di riforma.
“Chi scalza un muro, quello gli cade addosso”, affermava Leonardo Da Vinci.

Pensate davvero, parlamentari del PDL, che i cittadini possano bersi, questa volta, la versione per cui Berlusconi avrebbe “semplicemente messo in atto una linea costante, quella del no alle tasse”?

Pensate che possano davvero credere che la colpa di questa ennesima crisi, a neanche un anno da quella che innescaste togliendo la fiducia al governo Monti, sia del Premier Enrico Letta ?

Pensate davvero che siano così confusi da non ravvisare che la causa di questo nuovo tracollo è imputabile alla volontà di difendere l’indifendibile, di difendere il Vostro solo ed indiscutibile leader ?

Come sono state motivate le vostre dimissioni di massa, scusate?
Il Paese ha la memoria corta, è vero, ma questo atto si è consumato solo pochi giorni fa.
Non ci pare che vi fossero motivazioni di politica economica dietro questo gesto assurdo.

E cosa doveva fare il Premier di fronte ad un gesto che di simbolico ha molto poco e che integra nella sostanza un atto di sfiducia?
Su questo il comunicato della Presidenza del Consiglio è stato ineccepibile, dovete ammetterlo.

Credete veramente, parlamentari del PDL, che per la maggioranza degli Italiani non abbia senso prolungare la pur modesta attività del governo?

Ci state lasciando nuovamente senza legge elettorale, l’incombente che più di tutti sarebbe stato necessario per poter gettare le basi di una nuova rappresentanza politica (con il ripristino delle preferenze), ed assicurare al contempo maggiore stabilità per il futuro (rendendo congrui, in un sistema di bicameralismo perfetto quale è il nostro, i risultati di Camera e Senato).

Oggi si apre allora per voi, esponenti del PDL, l’ultima occasione per poter dimostrare, in coscienza, che rappresentate la Nazione e non il senatore Silvio Berlusconi, come recita l’art. 67 Cost.

Si tratta di scegliere fra uno e 60 milioni.

Questa è l’ultima occasione per riscattare la vacuità di questi lunghi anni, il prolungato tradimento delle promesse fatte.

Dalla vostra avete che lo scenario è molto diverso da quello che portò alla nascita del discutibile gruppo dei responsabili nel dicembre 2010. I presupposti sono diversi. L’instabilità del quadro macroeconomico si è acuita ulteriormente. Non vi è, questa volta, un mese che possa dare adito ai dubbi più disparati sulle motivazioni che vi potrebbero portare ad appoggiare un nuovo governo.

Comprenderete che è diverso arrivare a delle elezioni in maniera ordinata e programmata, anche in tempo breve, ed arrivarci al buio, in conseguenza di una crisi di governo e di una nuova estenuante campagna elettorale.

Silvio Berlusconi disse dieci giorni fa : “sappiamo che in questo momento la stabilità è fondamentale. Guardiamo agli interessi del paese, non ai nostri”.

Avete oggi l’occasione per dimostrarlo.
Lasciate che siano i parlamentari di Alba Dorata a minacciare le dimissioni di massa.
Voi contribuite, invece, a darci una nuova legge elettorale, perché senza questa non potrà esservi più alcuna ripartenza.

Si tratta della vostra ultima chiamata.
Ultima chiamata per la Nazione.
Dopo, se non sarà diluvio, poco ci mancherà.

 

 

 



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