Per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Sergio Luciano uscito sul quotidiano Italia Oggi.
Che fossimo un Paese a sovranità limitata, lo si sapeva: ed è il frutto, maturo, di una scelta precisa fatta aderendo all’Unione europea. Ma alcuni fatti concatenati o almeno concomitanti accaduti nelle ultime settimane fanno pensare che la sovranità dell’Italia in Europa sia considerata dalle istituzioni di Bruxelles assai più limitata di quanto gli accordi prevedano e soprattutto di quanto viene riconosciuto ad altri Stati membri. Si direbbe che siamo considerati degli inaffidabili «Pierini» e siamo trattati di conseguenza.
Se tre indizi fanno una prova, eccoli: la «bocciatura» da parte della Commissione del piano di risanamento del Monte dei Paschi di Siena elaborato dal nuovo vertice della banca, con oltre il 20% di taglio agli organici; il parere sfavorevole della stessa Commissione sulla proposta di riduzione delle tariffe telefoniche «di terminazione» avanzata dall’Agcom; e ancora l’incalzante pressing che Bruxelles fa sulla Sea per una soluzione anche traumatica della crisi della Sea Handling.
È del tutto evidente che il rispetto degli equilibri di finanza pubblica su cui si basa la vita della moneta unica non ha niente a che vedere con le tariffe telefoniche, il bilancio di una piccola società aeroportuale e lo stesso risanamento di una banca.
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