Tutto è bene quel che finisce bene, sembrerebbe il messaggio di Madrid. Confortata dalle previsioni di ripresa per il 2013 e per il 2014, la Spagna arriva a benedire le misure d’austerità e le riforme strutturali “alla tedesca” tanto care alla Germania della cancelliera Angela Merkel. La disoccupazione resta a livelli record e le stime di Madrid sono fin troppo ottimistiche rispetto a quelle del Fondo Monetario Internazionale, ma i frutti della politica “lacrime e sangue” almeno lì, secondo il governo spagnolo, cominciano a vedersi.
La fiducia del governo spagnolo
La ripresa spagnola, riporta il Financial Times, mostra che l’austerità europea ha funzionato dopo tutto, ha dichiarato il ministro dell’economia di Madrid Luis de Guindos. “Siamo molto più fiduciosi di quanto lo fossimo sei mesi fa”, ha detto, sottolineando come l’economia spagnola riuscirà ad uscire dalla recessione in questo trimestre. Il ministro ha anche rivelato che il governo sta rivedendo al rialzo le stime per il 2014, puntando sull’export per fronteggiare l’alto tasso di disoccupazione. Madrid sta alzando le stime di crescita del Pil rispetto alle previsioni attuali dello 0,5% per il 2014, e ci si aspetta già un tasso di disoccupazioe al di sotto del 27% per la fine dell’anno.
La bontà dell’austerity europea
“La Spagna dimostrerà le qualità delle politiche che sono state implementate nell’eurozona”, ha detto il ministro. “E’ stata dura per la popolazione, ma siamo riusciti comunque ad attuare difficili ed impopolari misure fiscali e tagli alla spesa. E’ adesso che raccoglieremo i frutti di queste politiche, e stiamo cominciando a vedere la luce alla fine del tunnel”.
Il boom dell’export
“L’industria automobilistica sta trasferendo in Spagna la sua produzione non solo dall’Europa ma anche dall’Asia. Questo indica che abbiamo il giusto costo del lavoro e che c’è più flessibilità nel nostro Paese che altrove. In termini reali, le nostre esportazioni stanno crescendo dell’8%, non siamo secondi a nessuno nell’eurozona. E crediamo che la bilancia commerciale sarà in pareggio, cosa che non è mai successa in Spagna”, ha proseguito de Guidos.
Le stime nere del Fmi
Ma le previsioni economiche del governo spagnolo contraddicono quelle ben più sconfortanti del Fondo Monetario internazionale, che ha stimato un tasso di disoccupazione del 25% fino al 2018 per Madrid. Il ministro dell’economia ha descritto le previsioni del fondo come “pessimistiche”, sostenendo che non prendono in considerazione l’impatto delle riforme strutturali decise e in fase di approvazione a Madrid.