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Tra Tosi e Tremonti, cosa ribolle al centro. Il caso veneto

Lo sguardo non va più ormai da molto tempo nella stessa direzione. Ed è così che le feste separate di Scelta civica, a Caorle, e Udc, a Chianciano, non fanno che certificare la distanza che separa le due realtà di centro. Nonostante i reciproci attestati di stima, tra Pier Ferdinando Casini e Mario Monti restano gli attriti. E soprattutto due progetti diversi in mente. L’Udc punta a far nascere una costola del Partito popolare europeo in Italia e per questo guarda all’ala più moderata del centrodestra. L’ex premier si concentra invece sul qui e ora del governo Letta, lancia ultimatum e appare ancora indeciso sull’approdo da dare al suo movimento in chiave europea, anche se sono in molti tra i montiani a preferire uno sguardo più a sinistra, magari strizzando l’occhio a Matteo Renzi.

In questo mare di mezzo, muove i primi passi anche un altro progetto che si promette di non essere “l’ennesimo partitino di centro”. Ne è sicuro Manfredi Ravetto, ex team manager di Formula Uno che a marzo ha lanciato il “Movimento Nuova Repubblica”.

In passato l’imprenditore 38enne siciliano trapiantato in Veneto è stato coordinatore regionale di Italia Futura ma, spiega a Formiche.net, non ha mai digerito l’automatismo che ha portato l’associazione montezemoliana a confluire in Scelta Civica. E allora, preso atto del vuoto politico post-elettorale, ha scelto di scendere in campo insieme a un comitato promotore (tra cui diversi ex parlamentari), omogeneamente sparsi per regione.

Ravetto, da imprenditore a politico. Chi glielo ha fatto fare?

L’amore incondizionato per il mio Paese mi ha fatto guardare allo specchio e capire che c’è un’intera generazione che ha dedicato troppo tempo alla carriera e firmato una delega in bianco alla politica che ha fortemente deluso. Non ce l’ho con i politici ma è una constatazione che questo Paese è mal gestito. Bisogna trovare una buona sintesi tra chi è nuovo e chi ha saputo fare buona politica.

Sembra la premessa con cui è nata Scelta civica…

Non sta a me giudicare il progetto di Monti ma non mi suscita grande emozione. La famosa “società civile che sale in politica” alla fine si è ridotta in liste composte da mestieranti della politica con una spruzzata di società civile alquanto incolore e poco incisiva.

Movimento Nuova Repubblica a cosa punta?

L’obiettivo non è quello di avere un certo numero di deputati e senatori ma di dar voce al territorio e agli amministratori locali come ultimo baluardo di fiducia nel quale si riconoscono i cittadini. Abbiamo avviato un percorso di radicamento in 18 regioni, abbiamo partecipato alle scorse amministrative con centinaia di amministratori locali e ora puntiamo alle regionali in Basilicata, Sardegna e Abruzzo. Il 27 saremo a Enna, a metà ottobre a Torre Annunziata, i primi di novembre ad Avezzano.

Il rischio non è quello di un ennesimo partitino al centro?

La necessità è di stare al centro ma non alla vecchia maniera. Significa essere centrali rispetto a come si muovono gli schieramenti. La nostra ambizione è grande, puntiamo a tutto quello che c’è da puntare, dalle europee alle politiche, ma non per conquistare un posto al sole in parlamento. Per far valere la rete di amministratori locali.

Quali gli alleati?

Guardiamo a tutti coloro che mettono il territorio al primo posto, a chi è interessato a dare voce alle esperienze civiche e a un percorso liberal-democratico.

Qualche nome?

Difficile fare nomi ma è innegabile l’interesse verso alcuni personaggi emergenti tra cui Flavio Tosi. Lui è il prototipo di quello che andiamo cercando, unisce il progetto del fare e quello sul territorio. A lui guardiamo con favore ma non è un favore esclusivo. Vogliamo evitare dilettanti allo sbaraglio ed è per questo che per esempio il primo evento politico-culturale del movimento ha avuto come ospite Giulio Tremonti.

Anche Renzi guarda al territorio. Che ne pensate di lui?

Non abbiamo capito cosa vuole fare. Tra il segretario di partito, il candidato premier, il sindaco e il capo-popolo, alla fine rischia di fare qualcosa di antiquato.

Avete seguito le feste da “separati” di Sc e Udc?

Sì e non ci abbiamo capito niente. Casini vuole fare un nuovo soggetto politico con Scelta civica e organizzano feste separate? E ancora, l’Udc invita Monti alla sua assemblea nazionale e lui fa campagna acquisti tra i parlamentari Udc? Non è chiaro il messaggio che arriva da quelle feste. Allora meglio il messaggio di Atreju e una destra che coinvolge persone anche non specificamente di quell’area come Giannino, lo stesso Tosi, Magdi Allam, Terzi di Sant’Agata ma dimostra di voler voltare davvero pagina.

 



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