C’è un passaggio chiave nel videomessaggio di 16 minuti con cui Silvio Berlusconi ha rotto il suo prolungato silenzio. Secondo Paolo Guarino, esperto di comunicazione politica e socio dello studio DGG consulting, quel “Io starò sempre con voi, decaduto o no, la politica si può fare anche fuori dal Parlamento” contiene un elemento nuovo. “Per la prima volta, Berlusconi fa un’ammissione, anche se indiretta, per la prima volta incrina l’idea di infallibilità che l’aveva sempre contraddistinto”.
Connessa a questa indiretta ammissione di colpevolezza, c’è lo scegliere di non rompere con il governo Letta?
Certo, Berlusconi non tira fino in fondo la corda dell’esecutivo, dal tanto atteso videomessaggio ci si aspettava un qualche impatto sul Paese e invece non è stato così, ha colpito in un’ottica più ironica forse, facendo scappare un sorriso tra gli italiani che sicuramente avevano già sentito le stesse cose almeno una volta.
Da un punto di vista comunicativo, non è stato efficace?
Indubbiamente nonostante sia invecchiato, possiede sempre talento nello stare davanti al video. La postura, i gesti, la finta o vera commozione in teoria funzionano. Ma è una modalità che non si è rinnovata e l’efficacia di un messaggio che ricalca cose già sentite e risentite è molto scarsa. Alla fine l’impressione è quella di un nonno che ripete sempre le stesse cose. E poi anche l’ora non ha funzionato, Berlusconi prima era un uomo da prime time, che orario è le sei del pomeriggio?!
Le parole che hanno colpito di più secondo lei?
La famiglia, il binomio amore/odio, il paragone con Dio, il rivolgersi direttamente agli italiani sono tutti elementi ricorrenti dell’universo berlusconiano. Il discorso poteva apparire nuovo nel ’94, ora suona come ripetitivo.
La location?
È la scenografia abituale anche se tra i miei collaboratori abbiamo ironizzato sulla libreria simil Ikea sullo sfondo.
Insomma Berlusconi bocciato dalla sua analisi?
Direi rimandato. Non lo posso promuovere ma non lo posso neanche bocciare, troppe volte lo abbiamo visto riprendersi per bocciarlo definitivamente.