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Zuckerberg “sgrida” Obama sul Datagate

A Mark Zuckerberg non piace come Barack Obama sta gestendo la questione Datagate. Il fondatore di Facebook ha detto, in un incontro organizzato dalla rivista Atlantic a Washington, che “non c’è stata trasparenza sulla quantità e sul tipo di dati raccolti dalla Nsa”, l’agenzia americana per la sicurezza nazionale finita nella bufera dopo le rivelazioni del suo ex dipendente Edward Snowden.

La settimana scorsa la società di Zuckerberg si è unita alle compagnie che hanno fatto causa al governo per il Datagate con l’accusa di non essere stati trasparenti sui “dati raccolti durante le intercettazioni di Prism”. Critiche quelle di Mister Facebook che hanno lasciato perplessi i media americani, se si pensa che il suo social network raccoglie ogni giorno miliardi di dati sensibili, a partire dalle fotografie dei suoi iscritti. Sembra quasi un controsenso, ma in realtà le critiche di Zuckerberg non erano rivolte all’amministrazione Obama per il tema che ha scandalizzato il mondo intero, e cioè aver spiato senza permesso milioni di conversazioni private. Per il giovane miliardario il problema sembra essere unicamente la poca trasparenza dell’amministrazione americana nel rendere conto dell’accaduto.



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