Alla fine tanto tuonò che piovve. Ma più che un temporale, sembra una pioggerellina.
La letterina di Nicola Rossi pubblicata sul sito di Italia Futura dice e non dice.
Dice ad esempio che la missione che il presidente di Italia Futura si era data è stata compiuta, visto che l’associazione fondata da Luca Cordero di Montezemolo è stata rilanciata dopo le elezioni e il risultato di Scelta Civica, sostenuta da Italia Futura.
E dice che l’economista liberista ha ripreso, a tempo pieno, le sue usuali attività dopo la parentesi parlamentare e che quindi gli “impedisce di andare oltre”.
La lettera, dunque, dice e soprattutto non dice.
Non dice per esempio se c’era oppure no una divergenza strategica e tattica.
Il nodo Monti e Scelta Civica
Dall’interno di Italia Futura filtrano diverse interpretazioni. Quella più accrediatata, e non si sa se è quella più verosimile, è la seguente: Montezemolo al momento non vuole far schierare troppo il pensatoio con connotazioni troppo politiche e non vuole (su suggerimento, pare, del viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda) che Italia Futura si discosti troppo da Scelta Civica; a differenza di Rossi che giudica quella di Mario Monti un’esperienza non troppo esaltante e dall’incerto futuro.
Montezemolo popolare o liberale?
Inoltre, mentre l’economista liberista ed ex senatore del gruppo misto puntava a connotare il movimento montezemoliano in senso ultra liberale, Montezemolo preferisce al momento non dare un’impostazione netta, senza scegliere prima delle elezioni europee fra opzione popolare o liberale. Questo perché – si sottolinea in ambienti montezemoliani – il presidente della Ferrari ed ex presidente della Confindustria non vuole smarcarsi troppo dalle scelte di Scelta Civica e di Monti, magari in attesa di una riaggregazione nel centrodestra.