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Alice Munro e la riscossa delle scrittrici

Alice Munro è una signora canadese schiva e gentile, con uno sconfinato talento per la scrittura. Oggi, dopo un meritatissimo Premio Nobel, diventa anche un simbolo. “Lei – spiega Miriam Robinson della libreria londinese Foyles – è una delle poche scrittrici ad avere vinto il Nobel, e questo è di nuovo un grande momento per le scrittrici in tutto il mondo”. Celebri e celebrati, i racconti di Alice Munro hanno rivoluzionato la forma della short story contemporanea in un modo che è paragonabile a quello di Raymond Carver negli Stati Uniti e nelle sue storie di ragazze a un bivio scorre il sangue denso della grande letteratura. “Alice Munro – aggiunge Robinson – ha rappresentato molto nel mondo delle lettere, soprattutto per essersi concentrata su storie brevi. Riesce a mettere la gamma di emozioni di un romanzo in uno spazio incredibilmente breve”.Per una volta, insomma, un premio Nobel che suscita più consensi che perplessità – qualcuno ricorda Transtromer premiato solo pochi anni fa? – ma che al tempo stesso in qualche modo cristallizza l’impossibilità di alcuni grandi autori, soprattutto statunitensi, di arrivare al riconoscimento di Stoccolma. E se per un Philip Roth anche i fan più scatenati hanno ormai perso le speranze, forse per un monumento come Don DeLillo c’è chi, segretamente, continuava a tifare.

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