Sì, purtroppo ricordiamo le interviste in ginocchio, i ritratti mielosi, le foto con il top manager in groppa a qualche Ducati che aveva guidato come capo azienda. Sì, ricordiamo questo e altro, ma la miseria del nostro mestiere ci rende, purtroppo, disincantati, quindi non riusciamo a indignarci più di tanto.
Eppure ascoltare da qualche giorno che Alitalia presieduta da Roberto Colaninno a fine mese non sarebbe riuscita neppure a pagare gli stipendi visto che la cassa langue e i debiti sono sempre più asfissianti segna un punto di non ritorno su come e quanto i vertici delle aziende possono diffondere numeri e previsioni senza dover poi pagare per cifre al vento assimilabili a indubbie fandonie. Basta un numerino: la compagnia perde 1,6 milioni di euro al giorno. Sì, al giorno.
Certo, c’è da considerare la congiuntura avversa, i ricavi che languono, i soci che non investono e magari i sindacati che non aiutano. Eppure se si riprendono in mano i numeri diffusi solo qualche settimana fa dall’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele del Torchio, in occasione della presentazione del piano 2013-2016, si rimane basiti (eufemismo).
Ecco i numeri belli, buoni e ottimistici.
“Nel corso dei quattro anni di piano 2013-2016, con l’attuazione di tutte le misure previste sia industriali che finanziarie la Compagnia prevede di conseguire i seguenti risultati economici”.
La formidabile scansione sbandierata, anno dopo anno, è stata la seguente.
“2013: ebit industriale positivo nel secondo semestre, derivante da un miglioramento della gestione industriale”.
“2014: sostanziale pareggio del margine operativo”.
“2015: pareggio di bilancio”.
“2016: utile di bilancio. Contestualmente dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi: aumento di 55 milioni del prestito soci convertibile entro dicembre 2013; aumento di 300 milioni delle risorse finanziarie a dicembre 2013”.
Per ulteriori, esilaranti, dettagli si può leggere l’intero comunicato stampa di Alitalia nel suo splendore datato 3 luglio 2013 (sì, 2013!)”.
Domanda: può, oggi, un amministratore delegato che ha sventolato quei numeri restare ancora al vertice di Alitalia?