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Amnistia e indulto, iniziamo da qui

La strada parlamentare dell’amnistia e dell’indulto è iniziata. Ieri la Commissione Giustizia del Senato ha iniziato a esaminare i disegni di leggi presentati dai senatori Luigi Compagna (Gal) e Luigi Manconi (Pd) sul tema. Una strada in salita, ammette lo stesso Compagna a Formiche.net, “perché sarà difficile raggiungere la maggioranza qualificata in Parlamento che questo tipo di provvedimenti richiede”.

Il testo Compagna si riferisce a pene non superiori a 4 anni e, sottolinea il senatore, “è stato presentato nella precedente legislatura, nel 2009, all’indomani del fallimento del ddl svuotacarceri. A quel tempo era un sasso nello stagno per scuotere le coscienze di fronte all’incapacità del legislatore di affrontare l’emergenza carceraria. Oggi, con il messaggio del presidente Napolitano, il mio disegno di legge si colora di attualità ed è il primo segmento di una strada in salita”.

Compagna si rende conto che non passerà alla storia “come legislatore dell’amnistia” ma si augura che la misura riesca a passare: “Per farlo occorre una mediazione, l’accordo andrà trovato in aula articolo per articolo e sotto la guida intelligente da parte del governo”.

Il reato di frode fiscale, quello per cui è stato condannato Silvio Berlusconi e che è il terreno di scontro tra Pd e Pdl, potrebbe rientrare nel provvedimento in base al suo testo, ma mette le mani avanti Compagna: “Chi parla di Berlusconi su questo tema involgarisce la vicenda. La situazione delle carceri italiane è gravissima, basta una visita in un istituto per rendersene conto. Per questo a Renzi è sfuggito qualcosa. La polemica sull’amnistia non educativa la lascerei da parte. Anche la tortura non lo è e ricordo che la Corte di Strasburgo ha denunciato il nostro Paese proprio per tortura”.

Poi certo, fa notare il senatore di Gal, “il ministro Quagliariello ha ragione. La legge deve essere astratta e generale e riguardare tutti i cittadini. Non se ne può escludere solo uno perché si chiama Silvio Berlusconi”.



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