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Berlusconi, Giovannini e immigrazione, bufale a volontà

missioni

Vorrei partire dall’ultimo insulto agli italiani, parole che mi hanno veramente urtato come italiano, sia per il modo sia per il soggetto che le ha espresse. Gli italiani sono “incompetenti ed è inutile per investire sul capitale umano”, detto dal signor ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, in arte “esperto”.

Ovviamente, abbiamo atteso smentite o dimissioni di cotale esperto, se non per incompetenza almeno per pavidità reiterata, nulla di tutto ciò è avvenuto.
Perché poi dovrebbe dimettersi, visto che la disoccupazione giovanile si esalta mese per mese nell’indifferenza generale, i pensionati “hanno dovuto fare ancora una volta la loro parte”(Corsera 16 ottobre) e buona parte del sistema politico gioca sulle parole ogni giorno?
Infatti, solo per pudore evito decine di citazioni giornalistiche, sarebbe interessante chiedere al bravo presidente del consiglio e al segretario del PD cosa volevano veramente affermare, nei giorni del voto della fiducia, con le loro parole sulla “fine dell’epoca Berlusconi o fine del ventennio”. Volevano forse accusare Berlusconi di fascismo o volevano dire che da quel momento tutto sarebbe stato diverso. Beh, l’ interesse è eccitante perché, proprio da parte del Pd non c’è giorno che non si usi proprio la situazione di Berlusconi per frenare o accelerare misure ad-hoc,altro che “finita un era”.

La stessa dimostrazione della ossessiva centralità del leader PDL è dimostrata dai suoi stessi detrattori e “sanguinari” avversari, che prima non hanno voluto considerare nessuno slittamento, nè ulteriori riflessioni sulle “pratiche” in Senato, poi hanno voluto mettere in risalto la necessità di accogliere messaggio sulle carceri per bene di tutti, ma con una eccezione, poi si sono visti superati dal M5S sulle riforme regolamentari ed infine, Grasso non voglia, rimodelleranno il regolamento del Senato proprio per colpire il Cavaliere. Vendetta, sangue, furia per cancellare il semplice fatto che per venti anni poco hanno governato e, per accidente della storia, quelle poche volte, i governi di sinistra hanno sofferto le pene del masochismo. Eppure, magnanimi loro, “venti anni si sono chiusi”. Dal canto suo, con una saggezza ben superiore a quella dei suoi detrattori, Berlusconi tace e lavora alla unità.
Non che l’autoironia manchi al Governo attuale che continua a non rischiare una grande riforma su una qualunque urgenza del Paese, tante piccole buone idee ma nessuna grande piaga italiana cicatrizzata.I giornali del 16 ottobre, giorno successivo alla presentazione della manovra economica, sono concordi sul giudizio di simpatica inefficacia del provvedimento.Sarebbe stato coraggioso, per questo governo di giovanotti eccellenti, puntare a tre-quattro grandi obiettivi e andare alla sfida vera nel parlamento tra riformatori lungimiranti e le diverse caste. Una sfida trasversale che avrebbe segnato irrimediabilmente la fine degli ultimi vent’anni di scontri personali e ideologici, nel mentre ci avrebbe catapultato nell’era contemporanea e futura della politica. Forse sarebbe stato un atto di coraggio eccessivo? No, sarebbe la giusta risposta alle attese di cambiamento.

Un ultimo tragico evento ha segnato queste ultime settimane, vite morte in mare nel mediterraneo. Ovviamente in Italia, la discussione è perlopiù concentrata sul reato di immigrazione clandestina, come se questo avesse contribuito a uccidere centinaia e migliaia di poveri uomini in questi anni. Non un accenno vero di critica propositiva verso le politiche strategiche della Ue, non una parola sulla follia degli interventi armati in Libia, non una iniziativa politica che segni l’avvio di una leadership risolutiva nel mediterraneo. Non un atto coraggioso, le nostre navi in mare, bene per l’emergenza ma non c’è una riflessione risolutiva all’orizzonte. Certo, tutto ciò non poteva e non può che ricevere i fischi, non solo degli abitanti di Lampedusa.
Si fa bene quel che si può, ovvio, ma nel nostro paese nel quale anche la parte strategica di Telecom passa agli stranieri e l’Alitalia pure (stendiamo una coltre di piombo pietoso sulla gestione della vicenda negli ultimi anni), ci si attende una politica che dia una visione di futuro e ne sia conseguente. Quando leggiamo che CONSOB sta comminando multe dalla Fondiaria al Mps, ai complimenti verso il nuovo Presidente dobbiamo aggiungere dubbi sul predecessore, poco attento durante suo mandato e ora alla guida di FS.

Tre, quattro esempi possono aiutarci a vedere dove siamo. Nella situazione complessa attuale, europea e mondiale, nulla è facile e nulla può essere scontato, talvolta vale la pena ricordare che i “piedi per terra” servono per camminare in una direzione, non certo per inchiodare le scarpe al pavimento.


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