Berlusconi ha ceduto alle pressioni dei suoi dissidenti? Berlusconi soffre di amnesie o di disturbi particolari, tanto che smentisce se stesso nel giro di pochi minuti, dopo giorni di cannonate contro Letta e Napolitano?
Non dobbiamo essere inutilmente ingenui. Silvio Berlusconi potrebbe avere senza dubbio un tornaconto. Questa mossa gli consente di coprire, in primis, la vera portata del dissenso: con tutto il gruppo che vota a favore, quali sono i dissidenti?
Potrebbe essere un tentativo estremo di ricompattare il suo partito, in vista di ciò che accadrà nelle prossime settimane,per esempio la decadenza. Formigoni ha poco fa parlato ai microfoni di skytg24 per dire che 25 deputati hanno firmato un documento in cui era ufficializzato il totale appoggio a Letta e dunque il totale disaccordo con Berlusconi. Formigoni parla del PDL come un’entità terza, eppure facendono (almeno fino a ieri) parte.
Il pressing è notevole: i dissidenti formeranno o no un nuovo gruppo? Verranno o no allo scoperto? Berlusconi permetterà che il PDL si dissolva? Letta può dirsi emancipato da Berlusconi, oppure questa decisione di supporto al governo significa un’altra ipoteca alla destra?
Credo che Belrusconi non si sia affatto arreso ai dissidenti, anzi li ha sfidati ancora più tenacemente. Li ha confusi, li ha presi in castagna! Letta rimane allibito: allora perché questa farsa? Fino a pochi minuti prima del discorso al Senato, Berlusconi e i falchi del PDL erano per un netto, deciso, insindacabile “no” a Letta, ora invece, sono per un convinto “si”.
Nel percorso che porterà alla rinascita di Forza Italia, rediviva formazione politica che si è spinta molto a destra, Berlusconi ha individuato i fedelissimi, disposti a “morire” per lui e quelli che invece, malgrado le apparenze, sono disponibili a mollarlo senza troppe remore.
Berlusconi, che vive la politica come fatto personale, voleva vedere fino a che punto i dissidenti si sarebbero spinti, ha visto che erano determinati ad affossarlo e a mandare contro di lui tutta l’ira delle potenze europee e degli USA. La vittoria dei dissidenti, se Berlusoni avesse votato “no” sarebbe stata evidente e senza precedenti. Ma Silvio, ha scompaginato le carte, ancora. Adesso cercherà di condizionare da dentro il Governo, di isolare i dissidenti o di recuperarne alcuni, promettendo chissà che cosa. Berlusconi demiurgo, crea e distrugge a suo piacimento.
Quali sono gli scenari possibili?
Sicuramente, come dice Formigoni, la chiarezza deve prevalere sull’esito di questa votazione: i dissidenti devono mostrarsi e costituire un gruppo autonomo. Il PDL è un’esperienza che tutti a destra vogliono chiudere, per ragioni diverse; ma poi chi la spunta? Berlusconi o Alfano? Una destra europeista e non demagogica o una nuova Forza Italia, di sapore nazionalista e viziata dai vari Sallulti, Santanché, Bondi e via dicendo?
Stiamo a guardare.