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Carige, tutte le sfide del dopo Berneschi

E’ appena partito un mese cruciale per Carige: entro la fine di ottobre la banca dovrà mettere a punto il nuovo piano industriale e scegliere l’amministratore delegato.

Due azioni intimamente connesse: siccome il business plan dovrà essere firmato dal nuovo timoniere della banca ligure, che negli ultimi mesi ha vissuto una fase turbolenta, non si può ipotizzare che il nuovo piano venga avviato in assenza di un amministratore delegato. Una figura, quest’ultima, che in Carige ora non è presente: al momento la carica più operativa è quella del direttore generale, poltrona occupata da Ennio La Monica e che non è detto sia compatibile con quella di ad.

In bilico l’attuale dg La Monica

Più probabile, secondo qualcuno, che quando si insedierà il nuovo ad La Monica sia chiamato a fare un passo indietro, magari restando comunque all’interno del gruppo. Anche perché l’attuale dg è comunque legato, almeno in parte, alla passata gestione dell’istituto genovese, che è stata duramente contestata dalla Banca d’Italia nel verbale redatto dopo l’ultima ispezione, da cui poi è scaturita la richiesta di via Nazionale di una forte discontinuità ai vertici.

La nomina di Castelbarco alla presidenza

Ed è sia per andare incontro alle richieste di via Nazionale, sia per le recenti tensioni con la Fondazione Carige, prima socia della banca, che l’assemblea degli azionisti che si è riunita a Genova il primo ottobre ha rinnovato il consiglio di amministrazione e, soprattutto, ha sostituito alla presidenza Berneschi con Cesare Castelbarco Albani. Il settantaseienne Berneschi è così uscito di scena dopo 25 anni ai vertici da grande “padre padrone” e oltre 55 anni all’interno dell’istituto ligure, dove ha percorso l’intera carriera professionale.

Berneschi e i rilievi Bankitalia

Berneschi, interpellato dai cronisti in occasione dell’assemblea, si è detto “abbastanza sereno” sui rilievi mossi alla sua gestione dalla Banca d’Italia. A riguardo, a proposito della replica che la banca sta mettendo a punto, il neo presidente Castelbarco ha spiegato che la bozza di risposta all’Authority, approvata dal cda del 26 settembre con il voto determinante di Berneschi, potrebbe essere ulteriormente modificata. In ogni caso, per farlo, c’è tempo fino al 2 novembre.

Il toto-nomine sul nuovo ad

Entro quel giorno, come detto, dovrà essere già stata trovata la quadra sul nuovo ad. Negli ultimi giorni si sono rincorse le voci sul nome. E’ stato ipotizzato l’ex numero uno della Banca dei territori di Intesa Sanpaolo, Giuseppe Castagna, così come il leader di McKinsey Italia, Vittorio Terzi, e l’ex vice direttore generale di Bpm, Roberto Frigerio. Oggi, poi, il quotidiano MF-Milano Finanza lancia la possibilità di un approdo alla guida della banca genovese dell’attuale ad della Popolare di Milano, Piero Montani. Si vedrà. Quel che è certo è che il tempo stringe.

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