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Civati sbugiarda Renzi su amnistia e indulto

Matteo Renzi ha cambiato idea. È il suo sfidante alla segreteria Pd Pippo Civati a farlo notare sul suo seguito blog. Leggendo uno scambio di lettere del 2005 tra l’allora presidente della Provincia di Firenze e il consigliere di Forza Italia Massimo Lensi, ci si accorge che il paladino della “legalità” contro amnistia e indulto fino a qualche anno fa non lo era.

Lensi ricordava a Renzi la battaglia di Marco Pannella per l’amnistia e le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nella sua storica visita al Parlamento il 14 novembre del 2002. “Senza compromettere la sicurezza dei cittadini – questo l’appello del Pontefice – merita attenzione la situazione delle carceri, nelle quali i detenuti vivono spesso in condizioni di penoso sovraffollamento. Un segno di clemenza verso di loro mediante una riduzione della pena costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità, che non mancherebbe di stimolarne l’impegno di personale ricupero in vista di un positivo reinserimento nella società”.

Il giovane presidente della Provincia rispondeva aderendo alla “doverosa e bella” richiesta di Pannella e definiva la sua battaglia per l’amnistia “impegno morale, civile sociale della comunità italiana”.

I tempi cambiano e qualcuno dirà “solo gli stupidi non cambiano mai idea”. Ecco Renzi che è tutt’altro che stupido pensa ora che proporre temi come l’amnistia e indulto sia “un gigantesco autogol”. Soprattutto per lui.

La visita di Giovanni Paolo II in Parlamento

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