Mentre la Politica getta alle ortiche giorni preziosi per inseguire i guai giudiziari di un leader-minimo come Silvio Berlusconi, il Paese soffre.
Le ultime indagini ISTAT sull’occupazione offrono un quadro davvero sconcertante e desolante. I dati relativi ad agosto 2013 ci dicono che gli occupati in Italia sono 22 milioni e 498mila, in diminuzione dell’1,5% su base annua. Il tasso d’occupazione, di conseguenza, risulta diminuito di uno 0,8% mentre è aumentato il tasso di disoccupazione dell’14,5% su base annua (+395.000 disoccupati).
Il tasso di disoccupazione per la fascia d’età 15-24 è del 40,1% in aumento di 5,5 punti percentuale nel confronto tendenziale e dello 0,4% rispetto al mese precedente.
Ancora drammatico è il gap occupazionale tra uomini e donne. Confrontando i tassi d’occupazione femminile e maschile, la disparità è evidente: 64,7% contro un 47,1% per le donne. Le donne rappresentano il segmento della popolazione più debole: mentre i tassi di disoccupazione maschile e femminile si assomigliano molto, quello di inattività allarma. Sono inattivi il 26,5% dei maschi contro il 45,9% delle donne, questo lascia ipotizzare che molte donne (al netto delle indigenti, delle studentesse e delle pensionate) rinunciano a cercare un’occupazione, quindi escono dal mercato del lavoro per relegarsi alla sfera prettamente privata.