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Corriere della Sera, Della Valle fa le scarpe a Elkann e Bazoli

Lotta dura e senza paura. E’ quella che ha intrapreso da tempo Diego Della Valle contro i principali azionisti di Rcs, ovvero la Fiat e Intesa, e dunque il ragazzino John Elkann e il vecchietto Giovanni Bazoli, per usare la garbata terminologia usata dall’imprenditore marchigiano.

Il patron di Tod’s, non soddisfatto che una sua antica battaglia, ovvero lo scioglimento del patto di sindacato che governava (e secondo lui sgovernava) Rcs, è stata vinta, continua a bistrattare Elkann e Bazoli e i vertici di Rcs, compreso l’ad, Pietro Scott Jovane. E il socio della società che edita il Corriere della Sera non esita a utilizzare come megafono e tribuna il quotidiano concorrente la Repubblica, per la gioia del gongolante Giovanni Pons che anche oggi scodella una succulenta intervista a Della Valle (succulenta per i fissati del genere, ovviamente).

“Non sono disponibile a rientrare in alcun organo – sostiene Della Valle riferendosi a un possibile ritorno al Cda di Rcs – Ritengo che il Cda vada rivisto, mantenendo alcuni membri che hanno le caratteristiche di reputazione e indipendenza, mentre qualcun’altro, che non possiede queste caratteristiche, deve prenderne atto. Servono altre persone competenti e qualche “ciambellano” in meno”.

Le stilettate anti Elkann

E sulla “Advisory board” messa in piedi da John Elkann come supporto all’Ad Scott Jovane il patron di Tod’s sostiene, criticando indirettamente Elkann e rifilando alcune maliziose stilettate: “Il cda dovrebbe focalizzarsi solo ed esclusivamente su quello che serve a mettere a posto i conti. Se poi qualcuno, avendo tempo libero, ha voglia di incontrare a colazione esponenti della stampa internazionale, non vedo nulla di male. Importante sarebbe invece sarebbe se alcune persone esperte di media volessero entrare in cda portando contributi veri allo sviluppo del gruppo”.

Un’altra critica in direzione del Lingotto riguarda l’ipotizzata (e gradita alla Fiat, azionista di maggioranza del quotidiano La Stampa) fusione tra Corriere della Sera e La Stampa: “Chi tenterà operazioni di questo tipo – sibila della Valle – se ne assumerà la responsabilità, anche a livello personale. Rcs ha già pagato alla Fiat il pedaggio Fabbri, operazione che non ha certo fatto bene a Rizzoli, e nessuno pensi che si possano riproporre cose simili”.

La reprimenda a Bazoli

Ma è sul presidente di Intesa che più si appuntano i rilievi del patron di Tod’s: “Se Rcs oggi è in queste condizioni è prevalentemente per colpa sua. E’ finita anche l’epoca di Bazoli banchiere; sarà sempre più imbarazzante per chi lo sostiene giustificare il suo modo arcaico e miope di operare. Mi auguro che ne prenda atto il prima possibile e decida da solo di farsi da parte”.

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