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L’arma anti Fazio di Brunetta si chiama Rai Watch

Domenica sera il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, e Fabio Fazio hanno discusso davanti alle telecamere di Che Tempo che fa. Il botta e risposta è cominciato con una domanda del conduttore su Alitalia, alla quale Brunetta ha risposto tirando fuori i presunti numeri del nuovo contratto del conduttore: 5,4 milioni di euro fino al 2017. Da lì le polemiche non si sono fermate.

“Là, dove si danno di gomito, si baciano/abbracciano/complimentano… in tre minuti Renato Brunetta ha messo i piedi sul tavolo, il dito nell’occhio, le mani nel piatto. Insopportabile. Implacabile. Imperdibile… Brunetta sta diventando temibile negli studi televisivi”, ha scritto ieri il Foglio in riferimento allo scontro con Fazio. Brunetta, membro della Commissione di Vigilanza parlamentare sul servizio pubblico, è diventato per alcuni il paladino della trasparenza in materia di informazione e, appunto, di Rai.

L’osservatorio sulla trasparenza
Per vincere questa sua battaglia, lo scorso 5 settembre Brunetta ha presentato a Montecitorio il sito internet dell’osservatorio che vorrebbe smaschererare gli imbrogli nel settore. Si chiama Rai Watch ed è “un nuovo strumento interattivo, aperto a tutti i cittadini, per il monitoraggio e la valutazione dei programmi e dei telegiornali della Rai in termini di pluralismo”.

Secondo il deputato, la Rai ha la più grande redazione tv europea, politicamente orientata a sinistra. Per affermarlo cita i numeri elaborati dall’Osservatorio di Pavia, partner di Rai Watch. Ci sono “dati scandalosi sulla faziosità dei Tgr, le strisce informative regionali che vanno in onda su Rai3”, ha spiegato.
L’Osservatorio di Pavia è l’istituto di ricerca e di analisi della comunicazione della Cooperativa di analisi e rilevazione economiche e sociali (Cares). L’osservatorio studia la comunicazione veicolata sia dai mezzi tradizionali, sia da quelli legati alla sviluppo delle nuove tecnologie. I ricercatori di questo istituto sosterranno Rai Watch nella parte tecnica.

In prima fila
L’obiettivo di Rai Wacth è in evidenza nella prima schermata del sito: “Uno degli slogan della Rai era “L’abbonato ha sempre un posto in prima fila”, ma fra i tanti canali è sempre mancato quello interattivo che permetta a tutti, e non solo a chi possiede il dispositivo Auditel, di dire la propria sul servizio offerto, sulla serietà dei contenuti, sull’equilibrio e sul pluralismo delle trasmissioni Rai, cioè della coerenza della radio-televisione di Stato con la sua missione di servizio pubblico. Da oggi noi colmiamo questa lacuna. Da oggi, con questo sito, gli abbonati sono “in prima fila” e con diritto di parola”.

Le sezioni
Nella sezione “Compensi” saranno pubblicati gli stipendi di dipendenti e consulenti Rai, oltre gli emolumenti di ospiti, conduttori e registi dei programmi del palinsesto. In “Fornitori” tutto l’elenco dei Fornitori Gruppo Rai, con informazioni relative agli operatori economici che sono in possesso dei requisiti per l’affidamento di contratti pubblici, requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi prescritti dalla Rai per la fornitura di beni, servizi e lavori.

In “Pluralismo” saranno presentate le interrogazioni in merito alle trasmissioni Rai “che per definizione dovrebbero essere imparziali e garantire uguale trattamento, ma che invece sono sempre al centro di polemiche per faziosità e partigianeria politica. Da oggi sarà possibile verificare l’osservanza del pluralismo”, sostiene il sito.

I voti
I cittadini potranno esprimere il proprio voto per valutare i programmi. Fino ad oggi c’è una media giornaliera di 200 voti. Tra i più valutati Report, Ballarò e Che tempo che fa.

Ecco il video della presentazione di Rai Watch a Montecitorio



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