La Giunta per le Elezioni al Senato, ha decretato la decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore della Repubblica.
Vince questo “primo” scontro il contendente PDL del Molise Ulisse De Giacomo. Oggi l’avvocato di De Giacomo ha presentato le motivazioni alla giunta contro Silvio Berlusconi, a favore del forse-senatore molisano.
De Giacomo, attraverso il proprio avvocato, ha mostrato una determinazione unica nella volontà di subentrare a Silvio Berlusconi. Ha poi personalmente spiegato che non ha condiviso affatto la linea politica del PDL degli ultimi tempi e che una volta in Senato appoggerà senza se senza ma, il Governo Letta. Forse sarà un altro del PDL “diversamente berlusconiano”.
Intanto si levano le voci critiche da destra: da Brunetta a Lupi. Ma anche da sinistra, con Casson che rassicura: facciano pure ricorso, ma non servirà a niente.
Intanto, osservano quelli del M5S, si dovrà decidere in Aula al Senato, con voto palese e non segreto. Ma il PDL è contrario, ovviamente. Vogliono tenere tutto segreto, così da creare nebbie e avallare l’idea di franchi tiratori dal PD o dal Centro Montiano.
Il percorso di Silvio Berlusconi è oggi arrivato ad un tragico bivio: da un lato il precipizio, con la decadenza da Senatore e perdita di ogni diritto a partecipare come concorrente alle prossime elezioni, dall’altro un “tirare a campare” politico che concluderà la sua esperienza politica comunque, e non in bene.
A Silvio Berlusconi, ora più che mai, occorrerebbe un sussulto di amor proprio e dignità: si dimetta da Senatore e lasci che Alfano proceda nell’esperienza politica del centro destra. Lui ha fatto il suo tempo, avrebbe dovuto raccogliere serenamente l’invito che Romano Prodi gli aveva avanzato qualche anno fa, da ex avversario, che ha saputo dire: basta, arrivederci!