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Ecco il manifesto-appello industrialista e pro Tav

È pronto il manifesto-appello di un gruppo di economisti, intellettuali e giornalisti uniti dall’idea di cominciare un’opera di informazione e controinformazione per contrastare la cultura e le politiche del No. Il testo dovrebbe essere reso pubblico prima della manifestazione che sabato 19 ottobre porterà a Roma il movimento contro il passaggio della Torino-Lione in Val Susa, sostenuto da Cobas e No Muos.

L’appello – a detta dei sui ideatori – nasce dalla convinzione di vivere in un’Italia in decrescita, un Paese vecchio, spompato, sostanzialmente ricco, senza ambizioni che pensa a coltivare l’orticello. Ostaggio “di una impostazione anti-industriale e anti-sviluppista che talvolta penetra anche in chi non t’aspetti”.

CONTRO LA CULTURA DEL NO
“La cultura del NO – si legge in un passaggio del manifesto – è diventata nel nostro Paese uno degli ostacoli principali allo sviluppo, alla crescita economica, alla modernizzazione”. Essa “si ammanta delle motivazioni più varie”, come quella della protezione ambientale, “e non risparmia praticamente nessun aspetto della vita sociale e produttiva”.

UNA DERIVA CULTURALE
Miscelata, dicono i promotori, “con l’enorme peso della burocrazia di ogni livello, dell’interventismo senza limiti del potere giudiziario e con l’assurdo affastellamento di norme di ogni tipo, che limitano la libertà di cittadini ed imprese”, questa cultura “produce” effetti distorsivi.

LE COLPE DELLA CLASSE DIRIGENTE
Le classi dirigenti, le élites che dovrebbero innovare il Paese, – prosegue la bozza – scendono invece continuamente a patti con questa cultura rendendosene consapevoli prigioniere, nella speranza di trarne qualche beneficio”.

QUALI OBIETTIVI
Perciò, i promotori del manifesto promuovono “la creazione di una cultura ambientale fondata non su visioni millenaristiche ed antimoderniste, ma sul pragmatismo”, la “difesa della libertà della ricerca scientifica in ogni campo”, la “libertà d’impresa e delle imprese” e quella “di scelta e la certezza del diritto e dei diritti dei cittadini”.

CHI SONO
Tra i primi firmatari del manifesto-appello Chicco Testa, Annalisa Chirico, Patrizia Feletig, Claudio Velardi e Massimo Micucci.



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