L’amministrazione Obama non percepisce come irreversibile il declino degli Stati Uniti e ha elaborato una strategia di reazione per confermare al proprio paese una posizione di guida nel sistema internazionale.
La sfida di bilanciare la scarsità di risorse e la necessità d’influenza si è tradotta nel tentativo di compattare le due sponde dell’Atlantico in un blocco unico, nella scommessa sulla balance of power mediorientale e nell’elaborazione di un principio d’impiego della forza più snello.
Su altri scacchieri, invece, i risultati sono stati più ambigui, con effetti indesiderati come la rinascita dei revanscismi asiatici o la diminuzione del potenziale di deterrenza nei confronti della proliferazione nucleare.